Gli altri detenuti del carcere di Montorio in cui è rinchiuso il reo confesso dell’omicidio di Giulia Cecchettin hanno scritto una lettera, spiegando la propria verità

Spunta la lettera degli altri detenuti della sesta sezione-infermeria del carcere di Montorio: è qui che è rinchiuso Filippo Turetta, accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, reato confessato immediatamente. Gli altri detenuti vogliono chiarire le loro posizioni sulla condizione che vivrebbe il 22enne: “Vogliamo precisare il disgusto nell’aver visto ‘giudizi in diretta’ prima che Filippo o qualsiasi indagato fosse sentito, e senza rispetto dei genitori, colpiti entrambi da una violenza psicologica”.

Quello che è emerso in questi giorni è frutto di fantasie giornalistiche, secondo quanto si legge dal comunicato. Dallo stesso, emerge inoltre che nessun detenuto si sarebbe opposto alla decisione di consegnare libri a Turetta. “Non c’è stata alcuna protesta da parte nostra per la consegna dei libri dovuti al detenuto Turetta. Tenendo conto che è indagato per un reato diverso dal nostro, la popolazione carceraria non avrebbe acconsentito ad agevolazioni di favore rispetto ad altri”. I libri di cui si parla sono quelli de “La figlia del capitano”, di Aleksandr Puskin, e un giallo di Agatha Christie.

Le voci sulla struttura penitenziaria in rivolta contro Filippo Turetta

Nessuna discordia dunque sul desiderio di lettura del detenuto più discusso d’Italia. Eppure si parlava di una struttura penitenziaria in rivolta, irritata dal trattamento privilegiato nei confronti del 22enne reo confesso. Secondo l’indiscrezione, vi era troppa attenzione sia all’esterno che all’interno del carcere, per un detenuto che non dovrebbe ricevere trattamenti differenti rispetto agli altri. “Gli avvocati dei detenuti hanno fatto fatica a incontrare i propri assistiti per colpa dei giornalisti/fotografi”, era stato detto in merito. Una donna, poi, aveva confessato: “I ragazzi dentro sono seguiti meno del solito perché, come ha detto un brigadiere al mio compagno, adesso bisogna pensare al nuovo arrivato vip. Che schifo, sono sempre più schifata. E stamattina l’assassino ha il permesso di incontrare i genitori, nonostante non sia giorno di colloqui per la sua sezione…”. Parole pronunciate alla vicepresidente Micaela Tosato.

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