Una morte dietro alla quale si cela una trama degna di un film di Tarantino: perché il dj The King, noto anche per essere amico di Salt Bae e P Diddy, è stato brutalmente torturato e ucciso?

Koray Alpergin era un dj britannico di origine turca, aveva 43 anni: aleggia il mistero attorno alla sua morte, era noto per essere amico di Salt Bae, ma anche del rapper P Diddy. Quantomeno è ciò che rivelano i suoi social. Per tutti, era l’uomo da “invidiare”, per questo aumenta il giallo attorno alla sua tragica fine. Il Daily Mail parla addirittura di una trama macabra, degna di un film di Tarantino. Da quanto si apprende dalle fonti di polizia, il noto dj era stato torturato e ucciso lo scorso ottobre. Sono stati scoperti particolari retroscena: quella stessa sera lui e la fidanzata Godze Dalbudak erano stati rapiti e costretti a salire in un furgone appostato proprio dinanzi la loro abitazione.

Lo strano comportamento della compagna, sparita completamente, si è negata anche alle autorità

Dalle ferite riportate, mentre la donna era risultata praticamente illesa quando era stato possibile rintracciarla, l’uomo, al contrario, era stato pestato a morte, torturato senza la minima pietà. Godze al momento risulta irrintracciabile: non si è presentata al processo e ha rifiutato di collaborare con la giustizia. I malviventi sono stati individuati e arrestati, ma solo due di loro sono stati condannati. Tuttavia, continua a serpeggiare il mistero attorno ai tragici fatti.

Pare che dopo il sequesto, The King sia stato denundato e “brutalizzato dai suoi aguzzini, torturato fino ad infliggergli più di 90 ferite”. Dall’autopsia è emersa un’aggressione senza pietà andata avanti per ore. In seguito alle indagini, le autorità hanno potuto individuare e accusare di rapimento, omicidio e di aver ostacolato le operazioni dei militari e il corso della giustizia ben sei persone, le responsabili delle atrocità. Al momento, però, solo due di loro sono stati condannati qualche giorno fa, il 30 novembre scorso.

I tanti punti di domanda a processo concluso

Termianto il processo, restano ancora molti i punti di domanda. Non è venuto a galla il motivo del folle gesto: non solo dell’omicidio, ma anche della macabra e tortuosa esecuzione. Perché la fidanzata, illesa, è fuggita? Non ha partecipato né all’inchiesta, né al processo: è stata minacciata? Il papà del dj ha provato a fornire una propria spiegazione ai media: “Il suo stile di vita lo avrà reso un bersaglio. La criminalità organizzata probabilmente voleva del denaro”. Ma il genitore della vittima si è limitato a questa supposizione, poi ha rifiutato di aggiungere altro, anche eventuali spunti per ulteriori accertamenti o chiarimenti. La domanda più importante, rimasta senza risposta, è quella relativa al comportamento della fidanzata: la fuga improvvisa a due giorni dal funerale del compagno e la totale assenza dalle dinamiche giudizarie. Resta la convinzione che lei potrebbe avere molto da rivelare.

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