Effettuata l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin affiorano le tragiche fasi del delitto, in cui l’ultimo colpo fatale per lei pare essere stato al collo

Dall’autopsia eseguita sul corpo di Giulia Cecchettin appaiono evidenti alcuni dettagli orribili sugli ultimi istanti prima della morte della giovane per mano del suo ex ragazzo Filippo Turetta. Gli esami fatti suggeriscono che l’ultimo colpo del suo carnefice sia stato inferto al collo, durante una lunga e disperata lotta.

Motivo, questo, che ora fa prospettare per Filippo “l’aggravante della crudeltà”. E proprio oggi l’assassino avrà la possibilità di raccontare con precisione gli ultimi istanti del delitto. In modo da permettere agli inquirenti di confermare il terribile “sospetto” che la povera Giulia sia stata assassinata a seguito di una lotta lunga e disperata contro il suo ex ragazzo. In cui la 22enne ha cercato di fermare la lama a mani nude, prima dell’ultimo, brutale, colpo al collo.

Secondo l’autopsia, delle 26 ferite sul corpo della vittima alcune sarebbero state inferte post mortem. Mentre altre, come suggerisce il Corriere della Sera, sono state procurate dal trascinamento del corpo. Quella, profonda, alla testa causata dalla brusca caduta quando Giulia ha tentato di scappare dall’auto del suo killer.

Per quanto riguarda la ferita al collo, nella “regione latero-cervicale sinistra e cervicale posteriore”, c’è la conferma che è stata una ferita piuttosto profonda e specialmente letale. Un colpo che le ha provocato la morte quasi istantanea. Dopo, però, numerosi colpi precedenti. Proprio questo particolare potrà spingere gli inquirenti ad avanzare l’aggravante di crudeltà. Il modalità, cioè, in cui è avvenuta la lotta negli ultimi istanti di vita di Giulia. Che ha cercato in tutti i modi di sfuggire all’orribile violenza di Filippo.

Continua a leggere su Chronist.it