Filippo Turetta si trova nel carcere di Montorio Veronese da meno di una settimana. Precisamente il 22enne reo confesso di aver ucciso la sua ex fidanzata, è nel reparto di infermeria, monitorato 24 ore su 24. Non è ancora stato spostato nel padiglione insieme agli altri detenuti, eppure la presenza di Filippo Turetta è stata avvertita dagli altri inquilini del carcere. Il ragazzo ha chiesto ansiolitici, libri e ha avuto l’ok dal gip per vedere i suoi familiari. Tutto ciò, unito al clamore che il suo arrivo nel carcere ha destato, ha causato l’ira degli altri detenuti.

L’indignazione dei detenuti per i privilegi concessi a Turetta

A raccogliere le lamentele e l’irritazione di detenuti e familiari dopo l’arrivo in carcere di Filippo Turetta, è stata l’associazione “Sbarre di zucchero”. “Sono tutti concentrati sull’assassino di Giulia”, tanto che “gli avvocati dei detenuti hanno fatto fatica ad incontrare i propri assistiti per colpa dei giornalisti/fotografi”. Una donna con un familiare dietro le sbarre, nella giornata di ieri, invece, ha dichiarato alla vicepresidente dell’associazione. “I ragazzi dentro sono seguiti meno del solito perché, come ha detto un brigadiere al mio compagno, adesso bisogna pensare al nuovo arrivato vip. Che schifo, sono sempre più schifata. E stamattina l’assassino ha il permesso di incontrare i genitori, nonostante non sia giorno di colloqui per la sua sezione”.

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I gialli di Aghata Christie e il romanzo di Puskin

Infine, a indispettire ulteriormente i carcerati, è stata anche la notizia dei 2 libri presi in prestito da Turetta, un giallo di Aghata Christie e un romanzo di Puskin. “Dopo solo due giorni ha già libri da leggere e colloquio con i genitori?”. Poco importa se, in realtà, il colloquio con i genitori di Filippo Turetta è saltato, i detenuti hanno ritenuto ingiusto che al 22enne sia stato concesso di vedere la famiglia, in un giorno in cui non erano previsti colloqui nella sua sezione.

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