Questa mattina l’interrogatorio di garanzia, durato 34 minuti. Il 22enne avrebbe solo confermato quanto detto alla polizia tedesca

Filippo Turetta piange davanti al gip e si avvale della facoltà di non rispondere. Ma nonostante questo avrebbe ammesso l’omicidio di Giulia Cecchettin. Questa mattina nel carcere Montorio di Verona si è tenuto l’interrogatorio di garanzia del 22enne. Condotto dal giudice Benedetta Vitolo, in presenza del pm Andrea Petroni e del legale del giovane, Giovanni Caruso.

Turetta deve rispondere di omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva terminata e di sequestro di persona. Così si legge sull’ordinanza di custodia cautelare. Caruso ha già chiarito che non presenterà istanza di domiciliari. L’interrogatorio è durato solo 34 minuti. L’auto con Petroni e Vitolo ha varcato i cancelli del carcere poco dopo le 10:30. I due sono andati via senza rilasciare dichiarazioni.

Turetta piange davanti al gip, non risponde ma ammette di aver ucciso Giulia Cecchettin

Stando a quanto si è appreso, nei pochi minuti in cui è rimasto davanti al gip Turetta era in lacrime. In particolare avrebbe pianto prima di essere portato via quando l’interrogatorio si è concluso. Durante il colloquio ha scelto di non rispondere alle domande del giudice.

Caruso, l’avvocato di Turetta, per oltre due ore ha parlato con il suo assistito per chiarire la linea difensiva da tenere sul caso. Uscendo ha confermato ai giornalisti presenti che il 22enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’avvocato ha poi aggiunto che il 21enne ha reso una breve dichiarazione in cui ha confermato quanto detto alla polizia tedesca. Caruso è andato via non rispondendo a nessuna domanda.

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