Nella mattinata di oggi, 24 novembre, all’Università di Padova sono state istallate 2 panchine rosse in onore di Giulia, uccisa dal suo ex fidanzato l’11 novembre scorso. Presente alla cerimonia c’era anche Gino, il papà di Giulia che ha voluto rivolgere un appello ai compagni d’Università di sua figlia tragicamente scomparsa.
Le parole di Gino Cecchettin ai compagni di Giulia
Più volte tradito dall’emozione, Gino, il papà di Giulia ha parlato a quelli che fino a pochi giorni fa erano compagni e amici di sua figlia. “Non potevo esimermi dal venire nel posto in cui Giulia ha trascorso gli anni di studi universitari: anch’io sono un ex studente della facoltà anche se non sono riuscito ad ultimare il percorso, anzi a tal proposito invito gli studenti a tenere duro ed andare avanti altrimenti avrete un rimorso molto grande, per tutta la vita. Oggi siamo qui per Giulia, e da questo tragico evento deve nascere qualcosa. Vanno bene i messaggi che state dando e i minuti di silenzio o di rumore, ma quelli poi finiranno”.
“Miglioriamo la vita delle persone che amiamo”
Poi, Gino Cecchettin, papà di Giulia, aggiunge: “Giulia non me la restituirà più nessuno, ma la sua morte può far nascere qualcosa. Io vorrei che tutti i giorni ognuno di noi guardi all’interno della propria vita e provi a pensare a cosa potrebbe fare per migliorarla, non tanto nei propri confronti ma in quelli delle persone amate, negli amici e soprattutto nei confronti delle donne: analizzate la vostra vita e fate un esame di coscienza su ciò che si può migliorare”.