Lo scorso giovedì, Giulia Cecchettin avrebbe dovuto laurearsi in ingegneria all’Università di Padova. Per via del suo cognome, la 22enne era la prima nell’elenco, ma la sua sedia rimase vuota. Solo 2 giorni dopo, infine, le speranze di ritrovare viva la 22enne vennero spezzate per sempre. Il corpo di Giulia fu rinvenuto in un canalone nei pressi del lago di Barcis. In queste ore, a parlare di Giulia Cecchettin è stata la prof con cui la giovane doveva laurearsi in Meccaniche dei materiali.
Le parole della professoressa
Silvia Todros, docente di Meccaniche dei materiali e prof di Giulia Cecchettin ha ricordato la 22enne come “una bravissima ragazza, una studentessa scrupolosa, precisa e attenta. Ha sempre fatto tutto quello che era richiesto. Si fermava per fare domande e rispettava le scadenze”. La docente ha rivelato che l’ultima e-mail inviatale da Giulia era di poche ore prima della sua scomparsa. “Era proprio quel sabato. Il giorno in cui è stata uccisa. Alle 17.15 mi ha mandato la versione finale della tesi, con tutte le correzioni che le avevo chiesto di fare. Le ho risposto lunedì mattina: andava tutto bene. Poteva caricare il Pdf sul server dell’Ateneo. Solo qualche ora più tardi ho scoperto della denuncia di scomparsa e delle ricerche in corso”.
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La tesi di Giulia Cecchettin con la prof Todros
La tesi che Giulia aveva preparato e ormai ultimato approfondiva l’uso dei biomateriali per la sostituzione di parti della trachea. Secondo la prof di Giulia Cecchettin: “la necessità di utilizzare questi tessuti è aumentata in modo evidente durante la pandemia di Covid-19”. Tuttavia, il vero sogno della 22enne era quello di diventare un’illustratrice. Infatti, dopo la discussione della tesi si sarebbe trasferita a Reggio Emilia, nella Scuola Internazionale di Comics, che già da alcuni mesi aveva iniziato a frequentare.