Alberto Scagni il primo maggio 2022 trucidò e uccise la sorella con 24 coltellate e per questo è stato condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione, nel carcere di Marassi. Proprio all’interno dell’istituto però, l’uomo è stato brutalmente aggredito a colpi di sgabello da 2 detenuti d’origine magrebina. Le sue condizioni di salute sono gravissime e attualmente è ricoverato in prognosi riservata. A tal proposito, la mamma di Alberto Scagni ha voluto ricordare che oltre a piangere sua figlia Alice, lei è preoccupata per la salute di suo figlio e teme che un giorno o l’altro verrà ucciso.

Le parole della mamma di Alberto Scagni

Ascoltata, la mamma di Alberto Scagni, che uccise la sorella, ha puntato il dito contro lo Stato, reo di essere intervenuto in tempo con uno Tso per Alberto. “Lo Stato ha fatto in modo che Alice morisse e finirà per restituirci un cadavere anche con Alberto. Ci aspettiamo una nuova aggressione a nostro figlio. La temiamo. E sappiamo che questo accontenterà la pancia di molte persone perché ormai in Italia più che la giustizia ci si aspetta la vendetta. Anche se Alberto è ostaggio dello Stato noi abbiamo ancora il coraggio di andare avanti e ribadire la verità”.

Lo Stato ci ha abbandonato nella figura delle istituzioni di salute mentale e delle forze di polizia, secondo noi in modo plateale. È uno schiaffo, questo abbandono dello Stato, incomprensibile. E parlo dell’omicidio di Alice. Quante telefonate di minacce di morte registrate, quante richieste di aiuto. E lo Stato non ha fatto in modo che Alice non morisse”.

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La mamma: “A volte nemmeno io so come faccio a tenermi ancora in piedi”

Poi, la mamma di Alberto Scagni, che uccise la sorella, aggiunge: “Mia figlia è stata una coraggiosa vittima che è andata incontro al suo assassino. Ed io, mamma di una giovanissima mamma uccisa, tre ore dopo aver allattato, oggi sto in pena per la vita del suo omicida. A volte nemmeno io so come faccio a tenermi ancora in piedi. Se Alberto fosse stato messo per tempo in Tso, in una situazione di sua sicurezza psichica, non avrebbe avuto il delirio che lo ha portato a fare quello che ha fatto. Il 112 non ha fatto nulla quando lo abbiamo chiamato, non ha cercato Alberto. Cosa fanno le forze di polizia quando vengono sollecitate? È aberrante quello che è capitato a noi e che continua a capitare”.

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