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Giulia Cecchettin uccisa con 26 coltellate: perizia psichiatrica su Turetta

Giulia Cecchettin uccisa con 26 coltellate da Filippo Turetta

Giulia “è stata uccisa con 26 coltellate al volto, collo, gambe e braccia”. L’avvocato di Turetta: “valutiamo perizia psichiatrica”

Il tribunale tedesco ha accolto la richiesta d’estradizione di Filippo Turetta che nei prossimi giorni verrà trasferito in Italia. Intanto, secondo le analisi svolte dal medico legale sul corpo della 22enne Giulia Cecchettin, la ragazza sarebbe stata uccisa da 26 coltellate inferte con un coltello da cucina. Il legale di Turetta, che in queste ore ha dichiarato di aver tentato il suicidio, senza riuscirci, ha dichiarato che potrebbe richiedere la perizia psichiatrica sull’omicida.

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La morte di Giulia Cecchettin, uccisa con 26 coltellate

Giulia Cecchettin è stata uccisa con 26 coltellate ed è morta per shock emorragico: sono i primi esiti del report eseguito dal medico legale. La 22enne è stata rinvenuta senza vita in un canalone del lago di Baris. A tal riguardo il medico ha rivelato alcuni dettagli: “era prona e rannicchiata, nascosta in un anfratto roccioso, dieci metri sotto la strada. Aveva 26 ferite al volto, al collo, alle braccia e alle gambe, riconducibili all’azione di una o più armi bianche. Dinamica omicidiaria volontaria perpetrata mediante plurimi colpi di arma bianca con tentativo di difesa da parte della vittima e successivo occultamento di cadavere”.

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La possibile richiesta di perizia psichiatrica

Nella serata di ieri, dopo che sono emersi ulteriori dettagli sulla morte di Giulia Cecchettin, uccisa con 26 coltellate, l’avvocato della famiglia Turetta ha dichiarato che potrebbe richiedere una perizia psichiatrica sul suo assistito. “Una perizia psichiatrica può essere utile per verificare cosa sia successo. È molto presto per pensarci, però è ovvio che se ce ne sarà bisogno la faremo. È un aspetto che va indagato perché nessuno finora aveva avuto alcun sospetto su Filippo. Decritto come un giovane dedito allo studio e allo sport, un ragazzo d’oro che aiutava gli altri”. Anche la famiglia stessa del presunto omicida, ancora sotto shock, non si capacita di quanto avvenuto: “Forse voleva sequestrarla per non farle dare la tesi e poi la situazione è degenerata. Secondo noi, gli è scoppiata qualche vena in testa. Non c’è davvero una spiegazione”.

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