In mano alle forze dell’ordine il video dell’aggressione alla 22enne: l’ex fidanzato la colpisce e la fa sanguinare, per poi costringerla ad entrare in auto

Sesto giorno di ricerche, di Giulia Cecchettin e l’ex fidanzato Filippo Turetta non ci sono tracce, ma è spuntato il video dell’aggressione, esattamente l’episodio raccontato dal vicino di casa della 22enne. Le telecamere di sicurezza del Dior, stabilimento di Fossò, provincia di Venezia, hanno ripreso le immagini della violenza e i successivi istanti. Si tratta di un brevissimo filmato, ora in mano ai militari, e mostra l’aggressione di Filippo: questo colpisce l’ex fidanzata a mani nude, costringendola poi ad entrare sanguinante in auto. Quindi quel “presunto” sangue e i capelli rinvenuti nell’area industriale, dove gli agenti avevano rilevato tracce ematiche, sarebbero con ogni probabilità appartenenti alla lesione di Giulia, dovuta al colpo sferrato da Filippo.

Giulia Cecchettin scomparsa, le ultime: l’appello della famiglia

Le ricerche erano state sospese nelle ultime ore, per riprendere oggi, venerdì 17 novembre. Solo poche ore di stop, poi vigili del fuoco e carabinieri hanno setacciato tutta l’area interessata, insieme ai cani molecolari e i sommozzatori. Mappata anche una zona più vasta, nei pressi del Brenta, del Naviglio e dei corsi d’acqua secondari. Si cerca disperatamente la Punto nera targata FA015YE. Non si esclude nessuna pista, anche la possibilità che la coppia si trovi nei pressi dell’Austria. La famiglia di Giulia intanto non demorde con gli appelli, si rivolge a Filippo: “Facci sentire almeno la sua voce”. Una richiesta disperata, per scongiurare i pensieri più negativi.

L’avvocato della famiglia del giovane fa sapere che i genitori di Filippo sono “molto scossi” e “consapevoli che il ragazzo potrebbe aver ucciso l’ex fidanzata”. Tuttavia, i familiari di Filippo continuano a descriverlo come “un ragazzo d’oro” e “non un violento”. Ora la Procura di Venezia ha iscritto nel registro degli indagati anche Filippo Turetta, per il reato di tentato omicidio “anche a sua garanzia, al fine di consentire le necessarie attività irripetibili”, si legge in una nota. “Al fine di non lasciare inesplorato alcuno spunto investigativo sono state disposte alcune perquisizioni che hanno avuto corso nella mattinata odierna”. L’ultima volta che sono stati visti ufficialmente, i due ventiduenni si trovavano presso il centro commerciale di Marghera, il “Nave De Vero”, erano le ore 20 circa. Lei aveva scritto alla sorella un messaggio alle ore 22.43, poi sono spariti. Al momento entrambi gli smartphone dei due giovani scomparsi risultano irraggiungibili.

Ricostruito l’itinerario della Fiat Punto

Mentre per la Bruzzone non vi sarebbero già più speranze sulla possibilità di rivedere Giulia viva, grazie alla rilevazione di alcuni dispositivi elettronici del Piancavallo, provincia di Pordenone, è stato ricostruito il percorso compiuto dall’auto di Filippo Turetta. Sarebbero entrati nel Friuli al confine con il Veneto, a Caneva. Da lì ci sarebbe stato un veloce passaggio presso Polcenigo, rilevato dal dispositivo di lettura targhe del posto. Poi i due hanno raggiunto Aviano, risalendo di oltre mille metri presso la stazione turistica del Piancavallo. Avrebbero poi scelto una strada secondaria, poco praticata, per raggiungere Barcis e transitare successivamente lungo l’intera Valcellina. L’auto è passata anche per Claut e Cimolais. L’ultimo tracciamento rilevato è quello in uscita dalle gallerie del Vajont, tra Erto, Casso e Longarone, nella provincia di Belluno: poi si sono diretti di nuovo in Veneto, proseguendo ancora nel Bellunese.

Continua a leggere su Chronist.it