“Nessuno si doveva avvicinare a lei”
Nicolò Passalacqua, il ragazzo di 23 anni condannato a 20 anni e 4 mesi per aver ridotto in fin di vita Davide Ferrario, ha fatto appello contro la decisione dei giudici.
“Nessuno si doveva avvicinare a quella donna perché era cosa mia” – continua a sostenere l’aggressore, che lo scorso 11 agosto 2022 ha massacrato di botte il 20enne bolognese, a Crotone.
Davide, da quel giorno, non si è più ripreso: si trova ancora in stato vegetativo.
Intanto, il prossimo 24 gennaio si terrà l’udienza d’appello per Nicolò Passalacqua. Il suo avvocato, Salvatore Iannone, ha descritto l’azione del suo assistito come “un’aggressione che voleva solo percuotere, anche con la forza, il giovane antagonista, facendogli capire che quella ragazza era “cosa sua” e nessuno poteva avvicinarsi”.
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Davide Ferrario ridotto in fin di vita da Passalacqua, la mamma: “È un’ingiustizia”
Inoltre, il gip ha confermato le intenzioni di Passalacqua di voler “marcare il territorio” intorno a quella ragazza. L’aggravante dei motivi abbietti è avvalorata dal voler difendere ciò che è suo, infliggendo una punizione esemplare a colui che aveva cercato un approccio con la ragazza che stava frequentando” – prosegue il gip.
Da quel maledetto giorno di agosto di un anno fa, Davide è in coma vegetativo, sotto l’osservazione dei medici, costantemente assistito dai suoi familiari.
La madre del ventenne, Giusy Orlando, recentemente aveva commentato l’ultima perizia disposta dai giudici. “La cosa che mi strugge ulteriormente è che dopo 15 mesi, nonostante i filmati, le intercettazioni, le perizie, i giudici si chiedono se ci sia connessione fra i pugni sferrati dal mostro e le sue condizioni. Hanno disposto una perizia per valutare se le lesioni provocate a Davide siano legate all’aggressione, oppure se Davide cadendo se le sia provocato da solo. È un’ingiustizia” – ha detto la donna a Repubblica.