Nessuna traccia di botulino nell’organismo del marito di Gerardina Corsano, è quanto emerso dalle analisi svolte sull’uomo dimesso pochi giorni fa dall’ospedale. La pista che conduceva all’intossicazione da botulino avvenuta nella cena dello scorso 31 ottobre nel ristorante “Oasi” di Ariano Irpino, diventa sempre più improbabile. Tuttavia, nelle ultime ore si fa sempre più largo l’ipotesi dell’avvelenamento da pesticidi. Intanto nel ristorante nell’Avellinese, ormai scagionato da tutte le accuse, nella mattinata di oggi è stata indetta una conferenza stampa per l’imminente riapertura dell’attività.

Gerardina Corsano, esclusa la morte per intossicazione da botulino

Non sarebbe un’intossicazione da botulino, dunque, ad aver ucciso Gerardina Corsano. Ad avvalorare tale certezza anche l’esito degli esami sugli alimenti sequestrati nella pizzeria. L’olio al peperoncino originariamente accusato di contenere botulino, infatti, è risultato essere esente da contaminazioni. Attualmente, invece, l’ipotesi più accreditata sarebbe quella che la donna sia, in qualche modo, entrata in contatto con sostanze chimiche presenti nei locali commerciali del marito.

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Le parole della titolare della pizzeria “Oasi”

Nel corso della mattinata di venerdì 10 novembre, invece, si è svolta presso la pizzeria “Oasi” di Arpino, una conferenza stampa di riapertura dell’attività. Per l’occasione, il legale della coppia di ristoratori, Guerino Gazzella, ha ribadito l’estraneità al dramma della pizzeria. A tal riguardo, anche la signora Piera, titolare della pizzeria ha voluto rilasciare un messaggio riguardo alla vicenda della morte di Gerardina Corsano, che non è stata uccisa da un’intossicazione di botulino.

È stato un periodo difficile, come ho già sottolineato in passato. Non pretendo di dimenticare, poiché è impossibile, ma desidero focalizzarmi sul ricominciare. La nostra vita e il nostro lavoro sono davanti a noi, nonostante il dolore per quanto accaduto alla Signora e alla famiglia. Queste parole non sono vuote; ringrazio sinceramente amici, famiglia, clienti e il mio avvocato per il sostegno. Cerchiamo di chiudere questo capitolo al più presto, pronti a tornare a lavorare con lo stesso spirito di prima. Grazie a tutti per essere intervenuti, è quanto basta”.

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