Aggredito l’attore romano in stazione Centrale nel capoluogo lombardo: “Erano le 20”, il racconto agghiacciante di Verdone
Grandissimo spavento per l’attore e regista romano Carlo Verdone, aggredito da “ubriachi” che lo hanno rincorso con “cocci di bottiglia in mano”. I fatti sono accaduti di recente, proprio ora che Milano è ormai sulla bocca di tutti e non per bei motivi. Nel capoluogo lombardo regna il caos, in moltissimi, tra persone comuni e vip, lamentano di vivere con il terrore. Lo stesso che si vivrebbe in un “ghetto americano”. Urla, rumori molesti, aggressioni, molestie vere e proprie, rapine, tentativi di approccio spinti e inappropriati: e siamo solo all'”abc”. Purtroppo. “Alla stazione di Milano mi sono messo paura, più che a Roma, che è tutto dire!”, ha detto Verdone a “A cena da Maria Latella”, su SkyTg24.
La ricostruzione di Verdone
L’attore si trovava dunque nel capoluogo lombardo, aveva prenotato l’ultimo biglietto del treno diretto da Milano a Roma. Era tardi in stazione Centrale, dunque. Non è stato sprovveduto l’attore, sa bene cosa voglia dire di questi tempi girare di sera per Milano, soprattutto nei pressi della famigerata stazione. Era già guardingo quando ha mosso i primi passi nella struttura, e non è passato molto tempo prima che si accorgesse che qualcosa non andasse. “Alla stazione di Milano ho preso l’ultimo treno per Roma ed effettivamente io mi sono messo un attimo paura, più paura che a quella di Roma”. Quindi la ricostruzione dell’accaduto: “C’erano due che si stavano massacrando a bottigliate”.
Nulla di buono, erano le “otto di sera” circa. Di solito l’attore romano è noto per rendere molto realistica l’esperienza raccontata, portando lo spettatore nella scena vissuta. Da narratore, dieci e lode, non stavolta, talmente è stato forte il timore. Carlo è andato dritto al sodo: “C’era uno che improvvisamente, biascicando delle parole che non so nemmeno io, si è presentato con il collo di una bottiglia e mi urlava cose in una lingua che non capivo”. Spaventato, il regista romano ha capito che non tirava una buona aria, ha deciso di darsela a gambe: “Ho dovuto correre per le scale e andare velocemente al treno perché questo era mezzo ubriaco e mi correva dietro”.
Fortunatamente il treno stava passando in quel momento, essendo arrivato in stazione quasi al limite, una tempistica probabilmente calcolata visto appunto quanto accade a Milano la sera. Il modo migliore per non sostare per troppo tempo nello stesso punto, fattore determinante in zona. Ma perché si è arrivati a questo? Cosa succede? “Non lo so che sta succedendo – conclude l’attore romano -, è molto difficile capirlo. Ogni città ha i suoi problemi”. Vero, ma nel Nord cominciano ad essere troppi e questa segnalazione è solo l’ultima di una serie ininterrotta di denunce quotidiane, molte delle quali avvengono solo sui social, dove vi sono donne in lacrime, uomini terrorizzati e genitori allarmati per i propri figli.
Il caso fa il paio con un altro evento simile capitato ad un personaggio pubblico noto come Elenoire Casalegno, che aveva denunciato l’episodio dell’aggressione subita proprio in centro a Milano. Lo sfogo lo aveva fatto sui social network: “Questa città ormai è invivibile”, aveva detto.
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