L’allora neanche 18enne vittima e il suo aguzzino si conobbero ad agosto 2021 in un ristorante di Chieti. Il 28enne studente universitario lavorava saltuariamente come cameriere nella struttura e dopo qualche sguardo e il successivo scambio dei numeri, tra i 2 nacque quello che la vittima credeva fosse amore. Nel corso dei mesi di relazioni, invece, il 28enne costrinse la 18enne a prostituirsi con la scusa che i soldi guadagnati sarebbero serviti per il loro matrimonio.

La ricostruzione dei fatti che hanno portato la 18enne a prostituirsi

Il 28enne, subdolamente prospettava un futuro insieme alla 18enne che costringeva a prostituirsi. Invece stava solo sfruttando l’amore che la giovane provava per lui. A poco a poco, quegli annunci sui siti d’incontri divennero sempre di più e la vittima fu costretta a prostituirsi anche a Pescara, Roma e L’Aquila. Da una volta tanto, la giovane arrivò a incontrare anche 6 o 7 clienti al giorno, in cambio di 250 euro, che ovviamente, finivano nelle mani del 28enne. La 18enne, infatti, per non far insospettire la mamma, non portava a casa i soldi, che restavano, dunque, tutti nelle mani dell’aguzzino, con la promessa che li avrebbe messi da parte per costruire un futuro insieme.

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L’incontro con il nuovo ragazzo e il coraggio di denunciare

La fine dell’incubo per la 18enne costretta a prostituirsi arriva solo alcuni mesi dopo: quando incontra un amico che poi diventa il suo ragazzo. La giovane, infatti, sentendosi finalmente protetta confida quanto è costretta a subire e il suo nuovo fidanzato la convince a denunciare. Ieri, infine, dopo più di 2 anni dall’inizio dei fatti, nell’incidente probatorio davanti al Gip Andrea Di Berardino, la pm, Lucia Campo ha confermato le accuse per il 28enne che ora rischia l’accusa di induzione alla prostituzione e sfruttamento.

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