I carabinieri non potevano non sospettare qualcosa dopo la seconda incredibile morte a distanza di un anno. Una doppia tragedia senza spiegazioni: per questo il 25 ottobre 2022 gli agenti hanno fatto partire l’indagine. Esattamente nel giorno della scomparsa del piccolo di due anni, ad un anno di distanza dalla morte della sorellina di quattro mesi. Seconda morte in culla consecutiva in un meno di 365 giorni: troppo strano. Al tempo dei fatti, nessuno sospettava della mamma di 27 anni di Pedrengo, alle porte di Bergamo. La donna è finita in manette, al tempo si sospettava che la morte della piccola fosse solo una tragedia incredibile, dovuta al soffocamento provocato da un riguargito e non da un’azione involontaria.

In entrambe le tragedie, la mamma era da sola in casa e ha allertato i soccorsi in prima persona. La Procura ha disposto la riesumazione della piccola dopo l’autopsia eseguita sul corpo del fratello di due anni, morto nello stesso modo. Sebbene non vi siano elementi aggiuntivi d’indagine per trarre una conclusione sul corpo della piccola, quantomeno da un punto di vista medico-legale, d’altro canto gli inquirenti hanno ritenuto sufficienti le particolari ‘coincidenze’ per far scattare l’arresto con l’accusa di duplice infanticidio.

Il sospetto

La morte del piccolo è avvenuta per ‘asfissia meccanica acuta da compressione del torace’: per gli investigatori non ci sarebbero dubbi sul fatto che a provocare questo al piccolo sia stata un’azione volontaria e non il risultato di una brutale e ingenerosa casualità. L’indagine ha quindi ribaltato le conclusioni (evidentemente) affrettate tratte dopo il primo episodio con la piccola, nel novembre del 2021. Dal racconto della 27enne, le aveva dato il latte e poi l’aveva lasciata in culla dopo averla fatta addormentare tra le proprie braccia. Nel frattempo la donna era andata a farsi una doccia e, al ritorno in camera, la piccola era diventata cianotica e non respirava.

Quando il medico del 118 era intervenuto nell’abitazione, aveva solo potuto constatare il decesso della piccola e, non rilevando particolari segni che evidenziassero una violenza, non poteva fare altro che dichiarare quanto visto. Ovvero che era stato aspirato abbondante latte dal tubo endotracheale della bimba. La conclusione del dottore fu quella che la piccola era nata prematura, di 7 mesi, circostanza che probabilmente avrebbe comportato un deficit della deglutizione, sospettando un episodio di Sids, ovvero la Sudden Infant Death Syndrome, nota come “la morte in culla”. Riesumare il corpo della piccola non è stato un elemento positivo in termini di indagini in quanto non avrebbe aggiunto nulla per via del cattivo stato di conservazione della salma, dovuto ad un danneggiamento precedente della bara. Questo però non è abbastanza perché cadano i sospetti sulla 27enne.

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