Gerardina Corsano martedì scorso è deceduta dopo giorni di agonia, mentre suo marito lotta tra la vita e la morte in un letto d’ospedale, a Napoli. I 2 sabato scorso si erano recati a cena in una pizzeria di Ariano Irpino insieme ad altri familiari. Tuttavia, dal giorno dopo hanno iniziato ad accusare una serie di malesseri, giudicati passeggeri dai medici del pronto soccorso di Avellino. Invece, la donna è deceduta e il marito è ancora agonizzante. I 2, potrebbero essere stati intossicati dal botulino e per questo ci sono 3 indagati: i 2 proprietari della pizzeria e un medico del pronto soccorso.

Disposto l’esame autoptico sul corpo di Gerardina Corsano

Gerardina Corsano e il marito, secondo quanto emerso, avrebbero mangiato una pizza al peperoncino che potrebbe essere stato contaminato dal botulino. Tuttavia, nonostante si siano recati 2 volte al pronto soccorso, domenica e lunedì scorso, sono stati entrambe le volte rimandati a casa dopo non aver riscontrato criticità. La Procura di Benevento, dunque, ha deciso di effettuare l’esame autoptico sul corpo della donna. Contestualmente, il ristorante dove la vittima e il marito hanno cenato, sabato scorso, è stato posto sotto sequestro.

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Le parole dell’avvocato dei ristoratori

Riguardo al decesso di Gerardina Corsano si è espresso anche l’avvocato dei 2 ristoratori coinvolti nella vicenda. “I miei assistiti sono profondamente dispiaciuti per quanto accaduto. Bisogna precisare che nessuno degli altri ospiti della pizzeria dei miei assistiti, che hanno cenato presso il locale nella serata di sabato 28 ottobre, ha accusato malori. Pertanto appare inverosimile che l’intossicazione possa essere avvenuta in quella circostanza. Parliamo di circa 65 avventori nella struttura ed altrettanti che hanno prelevato pizza da asporto che hanno consumato presso il loro domicilio. Di tutti questi almeno venti hanno consumato il peperoncino incriminato, senza accusare nessun malore. Quindi auspichiamo che le indagini vengano allargate al fine di accertare dove e quali altri pasti siano stati consumati dai coniugi prima e dopo la cena del 28 ottobre”.

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