La piccola Indi Gregory ha solo 8 mesi, ma fin dal suo primo giorno di vita è ricoverata all’ospedale Queen’s Medical Centre di Nottingham. La bimba affetta da una grave malattia mitocondriale ha continuo bisogno di cure e riesce a restare in vita solo grazie alle macchine. I genitori di Indi da quando è nata la loro figlia, lottano contro la decisione dei giudici di staccare la spina e nelle ultime settimane l’ospedale Bambino Gesù di Roma aveva chiesto di occuparsi della neonata. Tuttavia, sembra che l’Alta corte di Londra abbia deciso di stoppare il trasferimento, mettendo fine, di fatto, alla vita della bimba.

Le parole dei genitori di Indi Gregory

Anche in passato il Bambino Gesù aveva espressamente chiesto di potersi prendere cura di 2 neonati inglesi: Charlie Gard e Alfie Evans. Ma anche in quel caso i giudici inglesi avevano negato il trasferimento. Tra i genitori di Indi Gregory e l’Alta corte inglese è in atto una dura battaglia legale. Solo pochi mesi fa, i parenti della piccola avevano dichiarato: “Indi è stata in ospedale per tutta la sua breve vita, e ha avuto alti e bassi ma durante le fasi più tranquille è stata in un reparto normale: era perfettamente in grado di respirare da sola e faceva i suoi versetti pieni di gioia. non soffre e trova un evidente conforto dalla presenza della sua mamma e del suo papà, perché il battito cardiaco è stabile e calmo quando viene coccolata tra le nostre braccia. Sappiamo che non sarà mai uguale agli altri bambini, perché ha diverse disabilità, ma ci spezza il cuore pensare che i medici non vogliano darle questa possibilità di vita”.

Potrebbe interessarti anche: Canta e balla alla festa con amici, poi si accascia a terra e perde i sensi: Greta lotta tra la vita e la morte in ospedale

La decisione del Tribunale inglese

Secondo l’Alta corte inglese, invece, il trasferimento di Indi Gregory in Italia, andrebbe contro gli stessi interessi della neonata, che continuerebbe solo a soffrire inutilmente. Il “No” del tribunale, ovviamente, ha spaccato l’opinione pubblica in 2 fazioni. A tal proposito, il padre della bimba ha definito “ripugnante” tale decisione e ha annunciato che farà ricorso.

Continua a leggere su Chronist.it