La donna è stata arrestata, accusata di triplice omicidio

Non sapevo fossero funghi velenosi“: si è giustificata così Erin Patterson, una donna australiana di 49 anni, accusata di aver ucciso i genitori del suo ex marito e sua zia, dopo un pranzo di famiglia.
La vicenda è avvenuta nei mesi scorsi a Leongatha, dove Don e Gail Patterson, entrambi di 70 anni e Heather Wilkinson, 66 anni e zia della 49enne, sono morti dopo aver mangiato un filetto alla Wellington. Inoltre, lo zio del marito, è finito in ospedale per diversi mesi.
Il piatto, che prevede l’utilizzo di funghi, è stata cucinato proprio da Erin, che però si è dichiarata innocente. Ha infatti affermato di non essere stata a conoscenza della pericolosità dell’alimento al momento dell’acquisto presso un supermercato della zona.

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Che cos’è l’Amanita Falloide, il fungo velenoso che ha sterminato un’intera famiglia

La polizia australiana ha avviato le indagini e ha scoperto che a uccidere i tre è stato l’Amanita Falloide (o Tignosa verdognola), il fungo più pericoloso esistente in natura. Il suo aspetto è molto simile ai funghi commestibili. Tuttavia, se lo si ingerisce, nella maggior parte dei casi, si muore.
Nel caso si sopravviva al cosiddetto “Angelo della Morte”, spesso si è costretti a un trapianto di fegato o all’emodialisi a vita. 
Dopo la morte dei tre familiari, Erin Patterson è stata arrestata dalla polizia di Victoria, come si legge in un comunicato. “La squadra omicidi ha arrestato una donna questa mattina nell’ambito delle indagini sulla morte di tre persone in seguito a un incidente a Leongatha. Quattro persone sono state portate in ospedale il 29 luglio dopo essersi sentite male durante un pasto in una residenza privata di Leongatha il giorno precedente. Due donne di 66 e 70 anni, sono decedute in ospedale il 4 agosto. Una terza persona, un uomo di 70 anni, è deceduto il 5 agosto. Un uomo di 69 anni è stato rilasciato dall’ospedale il 23 settembre. Una donna di 49 anni di Leongatha è stata arrestata poco dopo le 8 di mattina del 2 novembre presso la sua casa” – conclude la nota delle forze dell’ordine australiane. 

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