Steven Edward Riley era un operaio edile di 51 anni che lo scorso 5 settembre è deceduto in circostanze apparentemente misteriose a Minot, nel Nord Dakota. Ad allertare i soccorsi era stata la compagna dell’uomo, Ina Thea Kenoyer, che aveva rivelato alle autorità che l’uomo, dopo aver bevuto molto, aveva avuto un colpo di calore. Tuttavia, in seguito all’esame autoptico, è emerso che il 51enne non aveva nel suo corpo alcol, bensì antigelo. Dopo una rapida perquisizione nella casa dei 2, la polizia ha rinvenuto l’occorrente per travasare l’antigelo in una bottiglia di birra. Dopo le prime smentite, alla fine la compagna della vittima ha confessato di aver avvelenato il compagno per la sua fantomatica eredità, che in realtà non esiste.

La donna ha avvelenato il compagno con l’antigelo

Secondo gli investigatori, infatti, la donna avrebbe avvelenato il compagno per intascare l’eredità che recentemente l’uomo aveva ottenuto, circa 30 milioni di euro. L’omicida temeva che il 51enne, dopo 10 anni passati insieme, una volta appropriatosi del denaro l’avrebbe lasciata. Nonostante avesse inizialmente negato le sue azioni criminali, alla fine tute le prove portavano a lei e lunedì scorso è stata arrestata. A tal proposito il figlio della vittima ha dichiarato: “Spero che abbia ciò che si merita per averti portato via da questo mondo”.

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Le parole del figlio della vittima

Tuttavia, il ragazzo, nel prosieguo del discorso ha anche rivelato che il padre era nullatenente e in realtà la fantomatica, ingente eredità, non è mai esistita, “era una truffa”. Infatti, la vittima aveva ricevuto non molto tempo prima una strana e-mail da parte di un avvocato di un parente lontano che però, all’appuntamento non si è presentato. “Non era sospettoso prima di andare all’aeroporto, era davvero convinto di aver ereditato il denaro e che lo avrebbe ricevuto quando il presunto avvocato fosse atterrato. Voleva comprare acri di terra, dandone una parte a me e ad alcuni dei miei fratelli. Poi aprire la sua officina. Ma il presunto avvocato non si è mai presentato. Era uno sconosciuto che è riuscito a ingannare mio padre facendogli credere che fosse vero”.

La donna però, non era stata avvisata della truffa e ha, dunque, avvelenato il compagno per un’eredità che non esiste. Dovrà comparire in tribunale il prossimo 7 dicembre e rischia l’ergastolo.

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