La giovane 19enne si è aperta con De Girolamo durante il programma Avanti Popolo: il rapporto con i genitori, l’infanzia e la figura di Flores
Stupro di Palermo, parla la vittima. “Nella seconda comunità ho provato a farla finita”. Il racconto di Asia, vero nome di quella Francesca che sui media era diventata la vittima dello stupro di Palermo, è agghiacciante. Ieri sera è stata ospite di Nunzia De Girolamo in Rai, nella trasmissione Avanti Popolo. Si è aperta con la conduttrice e ha rivelato molti dettagli di quello che è successo dopo. Dopo la violenza, e dopo quella fatidica notte che le ha cambiato la vita.
L’infanzia difficile, il padre violento che l’ha abbandonata quando aveva tre anni: “Da allora ho cercato una figura paterna, una persona che mi dia calore”. Una madre che l’amava, che ballava con lei nonostante la malattia. Sclerosi multipla. Una grave forma che se l’è portata via quando la ragazza aveva solo 14 anni. E poi, la comunità. “Quando sono uscita ho vissuto con un ragazzo, ma poi i genitori hanno detto di non potermi più tenere: lui mi abbandonò in piazza Indipendenza a Palermo promettendomi di tornare a prendermi. L’ho aspettato tre giorni, non l’ho più rivisto”.
Stupro di Palermo, parla la vittima: Asia racconta alla De Girolamo il rapporto con i genitori e con Angelo Flores
Poi arriva Angelo Flores, forse anche più di un amico. ”Lui sapeva tutto di me, diceva che non mi avrebbe mai fatto male. Mi proteggeva, quando pioveva mi copriva, mi dava la sua giacca… Ero ossessionata da Angelo, mi ero innamorata. E la sera della violenza mi ero affidata a lui completamente”. Si scoprirà poi che è stato proprio Flores “l’organizzatore” della violenza di gruppo.
“La notte non dormo. Vivo di alti e bassi. I commenti negativi sui social mi colpiscono in pieno. Nella seconda comunità ho provato a farla finita. Ho avuto un papà violento. Sono stata con lui fino a che avevo due anni. Poi insieme a mia madre siamo andate via. Mia madre è un riferimento fortissimo per me. Quasi fosse una sorella. Era paralizzata nel letto, aveva la sclerosi multipla”. La De Girolamo l’abbraccia, toccata dal suo racconto. “Il mio futuro? Voglio un lavoro, frequentare psicologia all’università e magari vivere a Milano”.