Daniele Gnoffo è rimasto vittima di un tragico incidente nel pomeriggio di oggi, 1° novembre a San Fior, in provincia di Treviso. Il ragazzo, secondo le prime informazioni al riguardo, avrebbe chiesto a un amico di fargli provare la sua moto in un rettilineo di via Galilei. Tuttavia, per cause ancora al vaglio degli inquirenti, durante il tragitto ha perso il controllo del mezzo, impattando contro un marciapiede e finendo la propria corsa contro un cancello.
Il ragazzo, nonostante l’intervento dei sanitari, non ce l’ha fatta
Ancora al vaglio degli inquirenti le cause che hanno portato all’incidente. Daniele Gnoffo viaggiava in via Galilei, verso la stazione ferroviaria quando, sul rettilineo, ha perso il controllo della moto. Lo schianto sul cancello e poi sull’asfalto, ha causato il decesso del 18enne che nonostante l’intervento tempestivo del 118 e il trasferimento d’urgenza all’ospedale di Conegliano non ce l’ha fatta.
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Le parole del vicesindaco Luigi Tonetto riguardo al decesso del giovane Daniele Gnoffo
Testimone parziale di quanto accaduto è il vicesindaco della cittadina, Luigi Tonetto che oltre a raccontare quanto avvenuto, ha dichiarato di essere preoccupato per quel tratto di strada, utilizzato dai più giovani per impennare. “Ero appena uscito dal cimitero quando mi sono accorto del trambusto in via Galilei. Sono arrivato e ho visto decine di giovani, circa 30-40 ragazzi, nelle vicinanze di Daniele, steso a terra privo di sensi mentre i sanitari del Suem 118 stavano provando a rianimarlo”.
“So per certo che in Via Galilei da diversi mesi i giovani della zona si danno appuntamento per fare delle gare di impennate in moto. Tutto ha avuto inizio lo scorso settembre: avevamo un evento organizzato dal comune proprio nelle vicinanze di quella strada ma non riuscivamo a iniziare per il frastuono dei motori delle moto. Sono andato in sopralluogo con la polizia municipale e la Protezione civile e avevamo messo in guardia i giovani di evitare simili gare tra loro. Via Galilei è un rettilineo di circa 500 metri. I ragazzi partono dal fondo e arrivano all’incrocio facendo a gara a chi tiene più a lungo l’impennata. Non vorrei balzare a conclusioni affrettate ma, vedendo i 30, 40 giovani presenti oggi in Via Galilei non vorrei che Daniele avesse perso la vita proprio a causa di una di queste gare tra ragazzi”.