Dai controlli è emerso che i referti degli esami sul melanoma, fatti anni prima, erano sbagliati. Dieci anni dopo sono comparse le metastasi

Muore di tumore giovanissima. Jessica Foscarin, una giovane donna di Campagna Lupia, è deceduta di tumore a soli 31 anni a causa di un tragico. Il dramma ha avuto inizio quando, a 28 anni, le è stata diagnosticata una metastasi. In quel momento, Jessica si è ricordata di un piccolo neo che le era stato rimosso nove anni prima, inizialmente considerato benigno.

Successivamente, una seconda analisi ha rivelato infatti che quel piccolo neo era invece maligno e aveva causato un nodulo al seno che avrebbe fatalmente colpito Jessica. La giovane era prossima al matrimonio con il suo compagno Alex ed era ben conosciuta presso il centro commerciale Nave de Vero dove lavorava.

A un anno dalla sua scomparsa, i genitori, il compagno, il fratello e il nonno di Jessica hanno deciso di fare causa all’Azienda Sanitaria Serenissima. Rivendicano un risarcimento danni che ammonta a oltre un milione di euro. La prima udienza civile è fissata per il primo marzo.

Gli esami sbagliati: Jessica muore di tumore a soli 31 anni

L’accusa che grava sull’Azienda è che Jessica sia deceduta a causa di una diagnosi omessa del melanoma, che era derivato da un neo precedentemente asportato al seno. Si ritiene che un errore abbia portato a una confusione nel referto istologico, in cui il piccolo neo è stato erroneamente classificato come benigno, impedendo a Jessica, all’epoca 19enne, di ricevere le adeguate terapie.

Jessica aveva ripreso la sua vita normalmente dopo l’operazione e aveva anche conosciuto Alex, terminando gli studi al Liceo Turistico Algarotti. Per nove anni, il neo rimosso era stato dimenticato, finché nel 2021 non è comparso un nodulo al seno, rivelando una recidiva del melanoma.

Nessun medico è stato in grado di determinare l’origine del tumore fino a quando Jessica ha ricordato l’operazione passata. Sono stati quindi riesaminati i vetrini e si è scoperto che la diagnosi iniziale era errata: il neo era maligno. Purtroppo, a quel punto, la malattia si era già diffusa in tutto il corpo, portando Jessica alla sua prematura morte il 13 luglio 2022 a Mirano.

Jessica muore di tumore: la famiglia chiede risarcimento da capogiro

I familiari hanno richiesto una perizia al Tribunale per documentare la situazione. Jessica aveva affrontato numerosi cicli di chemioterapia, consapevole del poco tempo che le rimaneva. Attualmente, il giudice penale Antonio Gasparini è coinvolto nella vicenda.

L’Azienda Sanitaria Serenissima ha risposto tramite una nota: “In merito alla dolorosa vicenda della paziente, l’esito dell’accertamento tecnico preventivo del Tribunale non certifica responsabilità evidenti degli ospedali coinvolti in merito ad analisi e cure effettuate, mettendo invece in luce la particolare difficoltà di diagnosi rispetto al caso clinico. Motivo per cui i legali della famiglia, non accettando questa prima evidenza, decidono in questi giorni di citare in giudizio l’Azienda sanitaria. Inoltre la somma risarcitoria richiesta dai legali della famiglia, particolarmente ingente, induce l’azienda sanitaria a svolgere con i propri legali e con la compagnia assicurativa ogni ulteriore valutazione. Valutazione che è doverosa nei confronti dei cittadini, a favore di una sempre corretta gestione delle risorse sanitarie pubbliche”

Continua a leggere su Chronist.it