Ora l’85enne Yocheved Lifshitz può riabbracciare i suoi familiari

“Ho attraversato l’inferno, non avremmo mai pensato che sarebbe successo” – con queste parole Yocheved Lifshitz, l’anziana donna di 85 anni ha raccontato la sua esperienza da prigioniera di Hamas, dopo essere stata liberata. “Mi hanno messo su una motocicletta, hanno fatto saltare in aria la recinzione elettronica che è costata 2,5 miliardi di dollari ma non è servita a nulla. Sono stata presa in ostaggio, non c’era distinzione tra vecchi e giovani. È stato molto doloroso. Mi hanno colpito le costole e mi hanno reso difficile respirare” – ha proseguito Yocheved.
L’anziana ha raccontato che ha dovuto camminare per diversi kilometri sulla terra bagnata, percorrendo uno stretto tunnel.

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L’incubo dell’anziana rapita da Hamas: “Non so dove mi hanno portato”

Dopo essere stata liberata dai terroristi di Hamas, l’anziana ha detto al sito Ynet di non sapere il luogo nel quale è stata prigioniera a Gaza. “Mi hanno caricato su una motocicletta con un terrorista che mi teneva da davanti e l’altro da dietro per non farmi cadere. Abbiamo attraversato la recinzione di confine nella Striscia e all’inizio mi hanno trattenuto a Abasan al-Kabira, che è vicino al Kibbutz Beeri. Ma dopo questo non so dove mi abbiano portato” – ha concluso Yocheved Lifshitz.
Ora lei e l’altro ostaggio, la 79enne Nurit Yitzhak Cooper dopo essere state visitate all’ospedale Ichilov di Tel Aviv sono tornate a casa dai familiari.

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