Carcere a vita per la 26enne Gaia Russo Dieni e il 27enne Nicolas Musi. I 2 nel 2019 uccisero di botte il piccolo Leo di appena 19 mesi. La Cassazione, di fatto, ha confermato la pena inflitta ai 2 dalla Corte d’Assise di Novata il 26 marzo 2021.

La ricostruzione dei tragici fatti

Per l’accusa, la madre del piccolo Leo è ritenuta corresponsabile del delitto materialmente eseguito da Nicolas Musi. Il bimbo più volte era giunto in ospedale con vistosi segni di percosse che però, la madre aveva sempre tentato di giustificare. Anche nel giorno della morte del piccolo di appena 19 mesi, accade lo stesso: la 26enne dichiarò che suo figlio era caduto da lettino. Entrambi, ascoltati successivamente al decesso del bimbo, diedero la medesima versione. Leo, secondo i 2 era caduto da lettino apparentemente senza conseguenze e solo successivamente iniziò a stare male, con capogiri e nausee. L’autopsia sul corpo della giovane vittima però, dissolse le bugie della coppia e fece emergere la brutalità dell’omicidio. Leonardo era morto a causa di percosse tali da causargli uno shock emorragico traumatico da scoppio del fegato.

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Anche Gaia Russo, madre del piccolo Leo, andrà in carcere a vita

La richiesta dei legali della coppia, di annullare la sentenza di carcere a vita, è dunque, stata respinta. Anzi, la Suprema Corte ha deciso che anche Gaia Russo, madre del piccolo Leo, andrà dietro le sbarre, luogo dove, invece, è sempre stato il suo fidanzato negli ultimi 3 anni. La 26enne, infatti, a causa di una gravidanza, era rimasta agli arresti domiciliari in una comunità di Torino.

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