Carlo Gilardi è morto a 92 anni, in quell’rsa in cui volente o nolente, alla fine è stato costretto a restare fino al suo ultimo giorno. La sua storia divenne nota per via di alcuni servizi condotti da Le Iene. Gilardi raggirato da un gruppo di persone a cui prestò ingenti somme di denaro, lo rinchiusero contro il suo volere in una casa di riposo nonostante la tenace opposizione dell’anziano.

La storia di Carlo Gilardi

I fatti risalgono all’ottobre 2020 e dopo i vari servizi di Le Iene, la sua storia finì all’attenzione della Corte Europea dei Diritti Umani. I giudici stabilirono che l’Italia aveva violato i diritti di Carlo Gilardi. Dal momento che le autorità non avevano tenuto conto dei suoi desideri e della sua opinione. Tuttavia, l’anziano nel 2020 fu affiancato da un amministratore di sostegno che poi decise di spostarlo in una casa di riposo per via di una truffa che subì. Infatti, l’uomo tra il 2015 e il 2019 fu raggirato da un gruppo di persone per circa 650mila euro. L’uomo aveva ricevuto un’ingente somma di denaro in eredità e non sapendo che farsene la usava per aiutare i più bisognosi. Tuttavia, alcune persone, compreso il suo badante si erano approfittate di lui chiedendo sempre più soldi. Arrivando a minacciare l’anziano, costretto a vivere in giardino per paura di maltrattamenti.

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La violazione dell’articolo 8

I fatti vennero alla luce nel 2016, dopo la denuncia della sorella. Tuttavia, nel 2020 il giudice tutelare e l’amministrazione di sostegno decisero di trasferire l’uomo in una rsa contro il suo volere. Nonostante la corte Europea riconobbe la violazione dell’articolo 8: “ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e della propria corrispondenza”, Carlo Gilardi, ormai troppo anziano, non riuscì mai più a tornare a casa. A 92 anni è morto nella casa di riposo in cui è stato costretto ad abitare negli ultimi anni della sua vita.

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