L’orribile vicenda che arriva dalla Bielorussia: la madre complice delle torture

Orrore in Bielorussia, dove il 48enne Alexander Taratuta è stato condannato a morte per aver torturato e ucciso suo figlio di appena 3 anni. Il piccolo, quando è stato soccorso, presentava diverse fratture su tutto il corpo, oltre a segni di violenza evidenti. Il padre del piccolo verrà condannato a morte con un colpo alla nuca, come prevede la legge Bielorussa, l’unico paese in Europa ad applicare la pena capitale.
Inoltre, anche la madre della vittima, Anastasia Taratuta, 37 anni è stata condannata a 25 anni di colonia penale a regime severo per l’omicidio.

Tortura e uccide il figlio di 3 anni: l’assurda giustificazione

I dettagli delle torture sono davvero inquietanti. Il piccolo veniva lasciato nudo al gelo, preso a pugni in faccia, sbattuto contro il muro e dentro la vasca da bagno.
Inoltre, il bimbo veniva spesso legato al tavolo, costretto a tenere le mani ferme mentre i genitori gli mostravano il cibo che non gli era concesso.
I genitori lo insultavano e lo umiliavano in continuazione, sostenendo che il loro unico scopo era “educarlo”.
Dopo mesi di torture, il bambino è morto dopo un calcio in testa ricevuto dal padre per farlo sedere sul pavimento. La coppia aveva altre due figlie, una di un anno e una di 4 ora in cura e affidate ai servizi sociali. Tuttavia, sembra che le violenze si fossero sempre concentrate solo sul bambino, mentre le femminucce erano considerate come principesse.

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