La Cassazione ha deciso che si potrà celebrare un solo procedimento, accorciando notevolmente i tempi

La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che chiarisce la possibilità di presentare una domanda congiunta di separazione e divorzio. Si pone così fine alle incertezze interpretative che si erano verificate negli ultimi mesi. Questa procedura è già stata prevista dalla riforma Cartabia, con l’obiettivo di semplificare le cause, ridurre i tempi dei procedimenti giudiziari e evitare conflitti ripetuti tra i coniugi in rotta. La riforma è entrata in vigore a partire da febbraio, ma la sua applicazione è stata discrezionale e dipendeva dall’interpretazione dei singoli giudici. La recente sentenza della Cassazione cambia ora questa situazione.

In particolare, la Cassazione ha affermato il principio per cui “in tema di crisi familiare, nell’ambito del procedimento di cui all’art 473 bis 51 cpc è ammissibile il ricorso dei coniugi proposto con domanda congiunta e cumulata di separazione e di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio”.

Divorzio breve: cosa prevede la legge

Questo significa che le ex coppie possono ora presentare una domanda congiunta e cumulativa per la separazione e il divorzio, avviando così il procedimento di scioglimento del matrimonio con una maggiore stabilità degli accordi, evitando conflitti duplicati e successive complicazioni.

La decisione degli Ermellini è stata accolta con grande soddisfazione da parte dell’Organismo congressuale forense. Infatti, in tal modo si pone fine alle diverse interpretazioni del processo e si stabilisce una chiara e uniforme direttiva per l’applicazione della riforma Cartabia in tutto il territorio nazionale. Prima di questa normativa, una separazione giudiziale senza complicazioni richiedeva circa tre anni. La nuova legge aveva invece lo scopo di abbreviare notevolmente i tempi, riducendo il periodo a circa un anno e mezzo. Tuttavia, l’attuazione della riforma aveva causato ritardi nel processo di semplificazione procedurale. La sentenza della Cassazione dovrebbe ora eliminare questi ostacoli e consentire una maggiore efficienza nel sistema di separazione e divorzio in Italia.

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