Laura Salafia è deceduta oggi, 16 ottobre, a 47 anni. La donna, 13 anni fa, quando era ancora una studentessa alla facoltà di Lettere di Catania, fu colpita da un proiettile vagante sparato da un ex dipendente comunale. La ferita la colpì nel tratto cervicale della colonna vertebrale e da quel giorno di luglio 2010, la sua vita cambiò drasticamente. Laura, infatti, fu resa paralizzata e costretta a vivere su una sedia a rotelle.
La ricostruzione dei fatti del luglio 2010
Era un luglio di 13 anni fa, quando la ragazza, all’epoca 34enne era nei pressi di piazza Dante, vicino all’università che frequentava. Insieme ad altri compagni di corso, dopo aver superato un esame, si stava recando a pranzo, quando all’improvviso un proiettile vagante la colpì. In seguito all’incidente, gravissimo, Laura Salafia trascorse 16 mesi in terapia in un centro specializzato di Montecatone, a Imola. Tuttavia, nonostante tutti gli sforzi, la sua vita da quel momento cambiò drasticamente.
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La vita di Laura Salafia e l’arresto dell’uomo che sparò in piazza Dante
Nel corso dei 13 anni seguenti, Laura Salafia, nonostante i problemi e le difficoltà arrecati dalla sua condizione, non si diede per vinta e nel 2011 iniziò a collaborare con “La Sicilia”, in cui pubblicava un suo diario aperto. Nel settembre 2016 incontrò il papa a piazza San Pietro e nel 2021 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella la insignì del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica. Solo il 9 giugno scorso, infine, ha ricevuto la laurea magistrale honoris causa in Filologia moderna all’università di Catania. Per l’incidente che la rese paraplegica, fu condannato a 16 anni e 6 mesi di carcere l’ex impiegato comunale Andrea Rizzotti. L’uomo dichiarò che aveva sparato per intimorire un pregiudicato che, poco prima, lo aveva insultato.
