Vincent Plicchi, alias “@inquisitor3”, si è tolto la vita lo scorso lunedì 9 ottobre. Il ragazzo era un famoso tiktoker che vantava circa 200.000 follower e proprio davanti a loro, in diretta, ha deciso di togliersi la vita, impiccandosi nella sua camera a Bologna. Il padre, disperato e incredulo per quanto avvenuto a suo figlio, ha rivelato di aver scoperto che da tempo era vittima di cyberbullismo. “Hanno martellato un ragazzo sensibile. Diffamandolo con accuse di pedofilia e abusi, solo per aumentare la loro visibilità sui social. Lo hanno spinto al suicidio”.

Le parole del padre di Vincent Plicchi

Matteo Plicchi, il padre di Vincent, in un’intervista al Corriere della sera ha parlato apertamente dell’inferno che stava passando il figlio. Da quanto è emerso, infatti, sembrerebbe che 2 youtuber turchi abbiano ingiustamente accusato il 23enne che senza prove è stato inondato dall’odio social. “L’avevo visto un po’ strano, però non potevo immaginare. Dopo la sua morte volevo capire e allora ho aperto un profilo anch’io e ho contattato alcuni di quelli che lo avevano accusato. Pensi che alcuni influencer italiani mi hanno spiegato di essere stati “costretti” a partecipare alla gogna social per non perdere follower. Hanno ammazzato un loro coetaneo solo per la visibilità”.

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Indagini in corso

Sulla vicenda, intanto, la Procura di Bologna ha aperto un fascicolo. “I carabinieri hanno tutto, ho già raccontato tutto, hanno sequestrato anche il suo telefono”, dice il padre di Vincent Plicchi, che conclude: “c’è persino gente che adesso si scusa e hanno praticamente ammesso ciò che hanno fatto. Di sicuro io mi impegnerò perché del cyberbullismo si parli, contatterò qualche associazione. Con i suoi amici vogliamo fare una raccolta fondi, perché i ragazzi vanno aiutati, non deve succedere mai più”.

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