Quella avvenuta intorno alle 19:30 di ieri, sul cavalcavia Rampa, a Mestre è un’autentica tragedia. Il bus precipitato da un’altezza considerevole ha causato la morte di 21 persone, compreso il conducente e alcuni bambini. Sui fatti, intanto, le autorità hanno aperto un’indagine. Errore umano? Malore del passeggero? O guasto del mezzo? Tuttavia, nella lente d’ingrandimento è finito anche il guard rail del tratto incriminato, che nel video che circola sul web appare decisamente inadeguato e arrugginito.
L’accusa dell’amministratore delegato de La Linea: “il guard rail sembra quasi una ringhiera”
Il primo a sollevare dei dubbi sull’integrità del guardrail è stato l’amministratore delegato de La Linea, l’azienda proprietaria del bus precipitato dal viadotto di Mestre. “Dai video il guard rail sembra una ringhiera, le immagini dei filmati che abbiamo visionato mostrano il pullman che si appoggia alla protezione che è quasi una ringhiera”.
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Le parole dell’assessore Renato Boraso
A gettare ancora più dubbi sull’ efficienza del guard rail del cavalcavia di Mestre è l’assessore veneziano Renato Boraso. “Nel progetto da oltre 6 milioni di euro di rifacimento del cavalcavia erano compresi anche un nuovo guard rail e la modifica del parapetto. Il cavalcavia – aggiunge – è stato trasferito al Comune di Venezia oltre dieci anni fa, io come l’ho ereditato nel 2016 l’ho messo in monitoraggio immediato, fatti i progetti, però il sindaco ha dovuto trovare dei fondi. – infine, conclude – lo stiamo rimaneggiando. Sarebbe auspicabile che per un’opera dello Stato dovrebbe esserci anche lo Stato a darti una mano, ma non capita sempre così”.