Salvatore Albano è morto a 68 anni, nel pomeriggio di ieri 23 agosto in contrada Pantalina, nel palermitano, a causa del fuoco e del fumo di un incendio che divampava nei pressi della sua proprietà. In un primo momento si pensava che l’uomo fosse morto in seguito a un infarto, invece esami approfonditi sul suo cadavere, hanno svelato che è deceduto per di un’intossicazione dovuta al fumo.
“Stavi combattendo solo contro quell’inferno”
Il 68enne Salvatore Albano infatti, come constatato anche dal medico legale, non è stato raggiunto dalle fiamme. È deceduto nel tentativo di spegnere uno dei tanti incendi che nella giornata di ieri hanno devastato Palermo e le zone limitrofe. A tal proposito però, oggi, la figlia dell’uomo, ha voluto puntare il dito sulle autorità, che secondo Andreina, sono intervenute tardivamente rispetto alla richiesta d’aiuto del padre. “Addio papi, sei stato lasciato solo. Non è stato un attacco di panico, sei morto per un’intossicazione da fumo. Nessuno è venuto ad aiutare te e gli zii a spegnere le fiamme, nessuno. Stavi combattendo solo contro quell’inferno”.
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Le parole di Andreina Albano, figlia di Salvatore
Poi Andreina Albano oltre a ricordare l’amato padre ha voluto rincarare la dose di accuse. “Mio padre ce l’ha messa tutta per salvare il suo terreno e la sua casa. Le fiamme erano già entrate nel suo giardino bruciando gli ulivi e due casotti in legno, ma è stato lasciato solo. Nessuno ha risposto alle chiamate di aiuto, solo alle 18:00 è arrivato un elicottero a fermare una valle intera che bruciava. Un palo della luce è caduto e siamo quindi senza elettricità, ancora adesso. Lui era una persona buona dal cuore d’oro. Anche senza possibilità economiche aiutava sempre tutti, levandosi lui da mangiare”.