Da tempo l’ex Capo dello Stato presenta un quadro clinico sempre più compromesso
Il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, 98 anni compiuti lo scorso 29 giugno, è grave. Le sue condizioni di salute sono sempre più critiche. Da tempo l’ex Capo dello Stato presenta un quadro clinico sempre più compromesso. Nelle ultime ore la situazione si sarebbe ulteriormente complicata.
Il 21 maggio del 2022, Napolitano era stato operato all’addome e ricoverato nove giorni all’ospedale romano Spallanzani. Il decorso post operatorio era stato regolare. Si trattava del secondo intervento da quando aveva lasciato la presidenza della Repubblica, all’inizio del 2015, dopo due anni del secondo mandato. Il 24 aprile del 2018, infatti, nove giorni dopo aver parlato con il presidente Mattarella al Quirinale per le consultazioni post elezioni, il senatore a vita era stato ricoverato all’ospedale San Camillo di Roma per un improvviso malore e aveva subito un complesso intervento all’aorta, eseguito dal professor Francesco Musumeci.
Giorgio Napolitano ricoverato allo Spallanzani: “Condizioni critiche”
Napolitano è stato l’11º Presidente della Repubblica Italiana dal 15 maggio 2006 al 14 gennaio 2015 e il primo della storia italiana a essere stato eletto per un secondo mandato. In precedenza era stato presidente della Camera nell’XI Legislatura (subentrando nel 1992 a Oscar Luigi Scalfaro, salito al Quirinale) e ministro dell’interno nel governo Prodi I, nonché deputato pressoché stabilmente dal 1953 al 1996, europarlamentare dal 1989 al 1992 e poi di nuovo dal 1999 al 2004, e senatore a vita dal 2005 (nominato da Carlo Azeglio Ciampi) fino alla sua elezione alla prima carica della Repubblica.
È il primo capo dello Stato a essere stato membro del Partito Comunista Italiano. È stato anche il più anziano capo di Stato d’Europa, nonché terzo al mondo, preceduto solamente dal presidente della Repubblica dello Zimbabwe Robert Mugabe e da re Abd Allah dell’Arabia Saudita.
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