Un delitto atroce, commesso da una madre alla sua stessa figlia di appena 3 anni. I fatti sono avvenuti nel 2019 a Smirne, negli Stati Uniti, ma in questi giorni è arrivata la condanna definitiva per la 31enne Kristie Hass: dovrà scontare 30 anni di carcere.

Le bugie raccontate dalla donna per nascondere la scomparsa di Emma

La donna torturò la figlia di appena 3 anni, poi la uccise. Infine, tentando di sbarazzarsi del cadavere, diede fuoco al corpo della bimba e sparse le ceneri in un campo di softball. A rinvenire delle tracce fu, nel settembre 2019 una dog sitter e da quel momento iniziarono le indagini. La 31enne omicida, dopo essersi apparentemente sbarazzata del cadavere, aveva raccontato ad amici e parenti di fantomatici problemi mentali della figlia. “Sta male, è cattiva. È in un istituto per bambini con problemi mentali”.

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La donna, in tribunale, si è detta pentita di aver ucciso la figlia di 3 anni

Tuttavia, Le indagini hanno svelato la tremenda verità: i resti rivenuti nel campo di softball appartenevano a Emma Grace Cole. La donna che ha ucciso la figlia di 3 anni è risultata essere un’assidua consumatrice di sostanze stupefacenti. In tribunale, dov’è stata condannata a 30 anni di carcere, si è detta pentita di quanto fatto: “Mi dispiace per tutto il male che ho inflitto e il dolore che ho causato”. La 31enne ha anche ammesso di essere stata negligente verso la bimba e i suoi altri figli, che hanno patito la fame, la sete, sono stati picchiati per anni e costretti a vivere in condizioni igieniche disastrose.

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