Aveva 53 anni

Un’altra, l’ennesima tragedia in montagna di questa estate tormentata, questa volta nella provincia di Cuneo, dove l’atleta paralimpico Fabrizio Solazzo è morto improvvisamente durante un’escursione.
Il 53enne stava percorrendo un sentiero a circa 3.000 metri di altitudine nella zona della Rocca Marchisa, a Prazzo, in alta val Maira: improvvisamente, intorno alle 15 di ieri pomeriggio, è precipitato per una decina di metri, come raccontato da un testimone.
Nonostante l’arrivo dell’elisoccorso e il recupero del corpo, non c’è stato nulla da fare: la salma di Fabrizio Solazzo è stata trasferita presso l’obitorio di Cuneo.

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Fabrizio Solazzo era un campione nello sport e nella vita: affetto dalla focomelia, era privo del braccio destro fin dalla nascita. Nonostante i suoi impedimenti, aveva raggiunto traguardi notevoli nella vela, vestendo la maglia azzurra nei campionati mondiali paralimpici del 2013, 2015 e 2017.
Inoltre, ha partecipato alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016.
Tuttavia, si era avvicinato al mondo della vela quasi per sbaglio. Infatti, la sua disciplina principale era il Sonar: ricopriva il ruolo di prodiere.
La vela e la montagna erano le grandi passioni di Fabrizio Solazzo: proprio uno dei suoi più grandi “amori” è stato fatale per il campione paralimpico, scomparso nella giornata di ieri.
Inoltre, nel corso degli anni si era cimentato nel trail running, nell’arrampicata e nello snowboard. Originario di Alba, ma residente a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, Fabrizio lavorava come dipendente nell’azienda Kme di Serravalle Scrivia.
La sua improvvisa scomparsa getta nel dolore i suoi due figli.

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