I fatti risalgono al 2016, ma solo in questi giorni è arrivata la condanna a 1 anno e 7 mesi di carcere per una 40enne rea di aver dato uno schiaffo alla figlia. I motivi che spinsero la donna a picchiare la 12enne, furono delle foto osé che la ragazzina aveva inviato a un 19enne e che la donna trovò sul suo smartphone.

La stessa 12enne che aveva inviato foto osé ha denunciato agli assistenti sociali l’episodio di violenza subito

A rendere nota la storia agli assistenti sociali, fu proprio la 12enne che aveva inviato foto osé. La ragazzina oltre allo schiaffo che le causò un graffio sul mento, raccontò anche di ulteriori umiliazioni subite per il mancato aiuto nelle faccende domestiche. Secondo l’accusa, lo schiaffo inferto dalla donna alla figlia sarebbe avvenuto nel febbraio 2016, ma per gli inquirenti l’inizio dei maltrattamenti risalirebbero almeno al 2012. In seguito alla denuncia, gli assistenti sociali trovarono nel caos la casa in cui vivevano la mamma e la 12enne, insieme a 2 fratelli più piccoli e la nonna.

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La pena della 40enne è stata commutata in un percorso di recupero

Per i giudici che hanno condannato la madre della 12enne che inviava foto osé, l’inizio dei maltrattamenti risalirebbe invece all’episodio dello schiaffo. La donna, secondo la ricostruzione degli eventi, avrebbe sottratto lo smartphone alla 12enne. Controllandolo si sarebbe imbattuta in una chat di Instagram i cui la figlia aveva inviato foto intime a un 19enne. Da lì, l’iniziale rimproverò sfociò in uno schiaffo. L’avvocato della 40enne, durante la sua arringa difensiva, ha chiesto ai giudici se uno schiaffo alla figlia, per i già citati motivi, possa essere considerato “maltrattamenti in famiglia”. La pena inflitta alla donna di 1 anno e 7 mesi è stata infine sospesa e commutata in un percorso di recupero.

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