Giovanbattista Cutolo è morto nella notte del 31 agosto in piazza municipio, a Napoli. A ucciderlo sono stati 3 colpi di pistola esplosi da un 16enne residente ai Quartieri Spagnoli. Ascoltato dagli inquirenti, il ragazzo accusato di omicidio ha confermato di aver sparato al 24enne, ma ha affermato di averlo fatto “per legittima difesa”.
Il 16enne ha dichiarato di “aver avuto paura e di aver sparato a Cutolo, ma non per uccidere”
La rissa tra i 2 gruppi di ragazzi sarebbe avvenuta per futili motivi. Secondo quanto emerso dalle indagini, infatti, alla base del litigio ci sarebbe stata una strusciata a uno dei motorini degli amici del 16enne, durante un parcheggio. Da lì però la situazione è degenerata a tal punto che il 16enne ha imbracciato una pistola e fatto fuoco verso il 24enne Giovanbattista Cutolo. Interrogato, il ragazzo ha confermato quanto già emerso in seguito alla visione delle telecamere di videosorveglianza, aggiungendo però, di aver sparato per spaventare il 24enne e non per ucciderlo. “Ho avuto timore che potesse succedermi qualcosa, mi sono fatto dare la pistola e ho sparato tre colpi ma non per uccidere, anzi, ho visto Cutolo che indietreggiava e credevo di avergli fatto paura. Non sapevo di averlo ucciso, quando l’ho sciopero sono rimasto scioccato“.
Le dichiarazioni del 16enne che ha affermato di essersi difeso, sono state immediatamente smentite dalle immagini in possesso delle autorità. Secondo la squadra mobile, infatti, il 24enne musicista, sarebbe intervenuto solo per sedare la lite e in difesa di un suo amico. L’intervento però è costato la vita a Cutolo, che oltre ad aver ricevuto uno sgabello addosso, è stato raggiunto da 3 colpi di pistola che lo hanno ammazzato.
Potrebbe interessarti anche: 18enne incinta uccisa a colpi di pistola dal fidanzato: voleva farla abortire. Arrestato un 21enne
Le parole della madre del 24enne musicista ucciso
Oggi, oltre alle dichiarazioni del 16enne che ha sparato a Giovanbattista, ha parlato anche la madre del 24enne musicista. Quelle di Daniela di Maggio, sono parole piene di rabbia e dolore verso l’assassino di suo figlio. “Un ragazzo di 16 anni, con precedenti penali, che esce con una pistola, ha contezza di quello che fa. Non è un ragazzino, che sta a casa con mamma a guardare i cartoni animati, ma una bestia che scende con un’arma che uccide. Non può andare in un istituto minorile, devono cambiare le leggi. Deve avere una pena esemplare, perché ha ucciso un ragazzo. Avevo cresciuto mio figlio facendogli capire che questo mondo era puro. Ho sbagliato. Non ho fatto i conti col fatto che invece la società si stava evolvendo nel brutto”.