Le frasi choc delle famiglie. Il 50enne aveva sul suo computer più di 400 file tra foto e video incriminanti. Sulle sue tracce la polizia postale 

Pedofilo offre soldi a famiglie bisogno in cambio di sesso con le loro figlie. Un 50enne milanese è stato arrestato per cessione e detenzione di materiale pedopornografico. Le comunicazioni tra le parti avvenivano principalmente sul dark web. Il pedofilo si era messo a cercare spasmodicamente ragazzini con i quali avere rapporti sessuali e aveva iniziato a pubblicare messaggi dove offriva denaro a famiglie o ragazze madri in difficoltà. E qualcuno ha iniziato a rispondergli.

“Noi abbiamo bisogno. La figlia che età dovrebbe avere più o meno per piacerti?”; “Ho intuito che avevate bisogno. A me piacciono dai 14 ai 17, ma anche di 12, se hai un rapporto complice”. La Postale ha scoperto questa e altre comunicazioni choc intercorse tra l’uomo e diverse famiglie in difficoltà. L’indagine inizia nel 2019 da una segnalazione della polizia canadese. Gli agenti erano riusciti a individuare l’indirizzo dal quale era stata postata una foto a carattere pedopornografico su un sito frequentato da pedofili.

Pedofilo offre soldi a ragazze madri per fare sesso con i loro figli: arrestato

La polizia postale si mette subito sulle tracce del pedofilo. Scopre così che tra il 2019 e il 2022 l’uomo ha condiviso oltre 400 tra foto e video. Il pedofilo offre soldi a famiglie bisogno in cambio di sesso con le loro figlie. Contatta soprattutto ragazze madri e genitori in ristrettezze economiche. “Ora basta”, aveva scritto in un messaggio, “ho talmente tanto materiale. E’ ora di fare sul serio”. Da qui la ricerca di ragazzini con i quali avere rapporti.

I suoi propositi, a quanto si apprende, non si sono mai concretizzati. Alcune ragazzine contattate su Skype, dopo avere scoperto la sua età e le sue intenzioni, hanno smesso di rispondergli. Ma qualche famiglia si è fatta avanti. E gli scambi di messaggi sono inquietanti.

Su ordinanza del gip di Milano Roberto Crepaldi, l’uomo è stato arrestato per cessione e detenzione di materiale pedopornografico. Nel suo computer c’erano oltre 400 file tra foto e video.

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