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“Sono pentito, mi sono rovinato la vita”: parla uno degli autori dello stupro di Palermo

In queste ore, gli inquirenti stanno interrogando anche gli altri 6 ragazzi che hanno abusato della 19enne

Sono addolorato per ciò che è successo, chiedo scusa alla ragazza e alla sua famiglia. Ho una fidanzata e mi sono rovinato la vita“, sono queste alcune delle cose che Christian Maronia, uno dei sette giovani arrestati per quello che è stato definito uno “stupro di gruppo” nei confronti di una ragazza di 19 anni, avvenuto lo scorso 7 luglio al Foro Italico di Palermo.
Il giovane ha esposto la sua versione dei fatti davanti al giudice.
Maronia ha ammesso di aver iniziato ad avere un rapporto sessuale con la 19enne.
noltre, ha spiegato che Angelo Flores, il giovane che conosceva la vittima, stava filmando tutto con il suo cellulare, ma non avrebbe inferito sulla ragazza, tirandosi indietro.
La ragazza era consenziente – ha riferito al gip Maronia – poi però si è sentita male e io volevo solamente andarmene“.
Il giovane ha infine confessato di non aver mai visto la ragazza prima di quella sera. Sarebbe stato Flores a portarla con lui alla Vucciria, il quale per convincere gli altri “a fare una cosa tutti insieme“, avrebbe mostrato un video della giovane intenta ad avere un rapporto con altre persone.
Dunque, avrebbe organizzato tutto Flores, il quale si sarebbe limitato a filmare la violenza.

Confermato il carcere per Flores e Di Trapani: oggi gli altri interrogatori

Nel frattempo, il tribunale del Riesame di Palermo ha confermato il carcere proprio per Angelo Flores e Gabriele Di Trapani. I giudici, che hanno accolto la tesi della Procura diretta da Maurizio De Lucia, non hanno ancora depositato le motivazioni della decisione.
Il tribunale, inoltre, deve ancora pronunciarsi sulla istanza di scarcerazione presentata dai legali di Cristian Barone, un altro degli indagati.
Le difese stanno lavorando con elementi pregressi al fine di dimostrare il contesto in cui è maturata questa vicenda. Di più non posso aggiungere”. – ha detto l’avvocato Tato Martorana all’Adnkronos.
Nella giornata di oggi, gli altri ragazzi maggiorenni, accusati di aver commesso lo stupro di Palermo, verranno sentiti dagli inquirenti.

Stupro di gruppo di Palermo: la chat incriminata e il video della vergogna

L’avrebbero costretta a bere e a fumare uno spinello, per poi abusare di lei in branco.
I magistrati hanno descritto la sofferenza della giovane, caduta a terra a più riprese, mentre continuava a urlare: “Basta, basta, non ce la faccio più“.
Ma certo che ce la fai” – rispondevano gli aggressori, mentre continuavano con le violenze.
In una chat di Whatsapp, uno degli stupratori avrebbe detto il giorno successivo: “Ieri sera niente, se ci penso un po’ mi viene lo schifo perché eravamo ti giuro 100 cani sopra una gatta, una cosa di questa l’avevo vista solo nei video porno, eravamo troppi, sinceramente mi sono schifato un po’, ma che dovevo fare? La carne è carne“.
Inoltre, esiste un video dell’aggressione. Il materiale è nelle mani degli inquirenti ed è fondamentale fornire nuovi elementi ai fini delle indagini.
Ma c’è chi quel video lo brama, come se fosse un oggetto da collezionare. Su alcuni gruppi Telegram spuntano utenti a caccia delle immagini della brutale violenza che sarebbe stata commessa da sette ragazzi. Sono chat che alimentano l’orrore di quella notte e in cui spunta anche una foto: secondo alcuni sarebbe la vittima.

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