Era appena tornato da un viaggio di 3 mesi nel suo paese d’origine, l’India. Abdul Manan si era preso una giornata di pausa, prima di iniziare a cercare lavoro e per sfuggire al caldo rovente, aveva scelto di riposare sulle rive del lago d’Iseo, in compagnia di un amico. Tuttavia, giovedì 17 agosto, il 33enne è morto annegato. Nonostante il tentativo di salvataggio del suo amico, Gill Amandip Singh, e l’aiuto di un passante, per Adbul non c’è stato nulla da fare.

Le parole dell’amico del 33enne morto annegato

Il 33enne morto annegato nel lago d’Iseo, viveva da quasi vent’anni in Italia e come affermato dal suo amico, non sapeva nuotare. Infatti, il ragazzo era entrato nelle acque del lago ma non si era spinto che a pochi passi dalla riva, il suo intento era solo quello di rinfrescarsi. “Quando l’ho visto sbracciare e ho capito che era in difficoltà, ho provato a tirarlo fuori ma non ci sono riuscito”, ha detto il suo amico, ancora sotto shock.

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La chiamata ai soccorsi, intorno alle 17:30

I fatti sono avvenuti intorno alle 17:30 del 17 agosto scorso. A telefonare ai soccorsi per rendere nota la situazione è stato un 73enne che passava di lì per caso. L’uomo ha immediatamente notato sia Abdul che il suo amico in acqua e si è subito precipitato in spiaggia per aiutare i 2. Infatti, dopo alcuni concitati minuti, l’indiano è stato trascinato a riva, ma nonostante tutti i tentativi per rianimarlo, sia da parte dei 2 che dei soccorsi, arrivati poco dopo, per lui non c’è stato nulla da fare. I soccorritori giunti sul posto non hanno potuto far altro che accertare il decesso del 33enne morto annegato.

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