La storia arriva da Bologna: Gabriele Grandi, stimato docente universitario di Ingegneria Elettrotecnica all’Alma Mater, è stato colpito da un ictus devastante mentre stava tenendo una lezione all’università. L’allarme è stato subito lanciato dai suoi allievi: trasportato d’urgenza in ospedale, il professore è stato assistito dai medici che, dopo una delicata operazione, hanno tirato un sospiro di sollievo, constatando che il paziente non era più in pericolo di vita.

Al termine delle due settimane passate in rianimazione, Grandi ha iniziato la riabilitazione e ha chiesto di sposare Barbara Guarnieri, la donna che da 30 anni è la sua compagna di vita e con cui ha avuto tre figli.

Il matrimonio

La cerimonia di matrimonio si è svolta in un contesto altrettanto insolito: all’interno del reparto di Medicina della Riabilitazione presso l’ospedale Maggiore con l’equipe medica che ha partecipato attivamente all’organizzazione dell’evento. Secondo quanto riporta “Il Resto del Carlino”, medici e infermieri si sono divisi i compiti, acquistando i festoni, ordinando i fiori sul web o comprando lo spumante.

L’ictus che ha colpito il professor Grandi è stato di estrema gravità, lasciandolo incapace di parlare e comunicare adeguatamente, come racconta la dottoressa che ha seguito la sua riabilitazione, Valentina Stigliano: “È stato fatto un grande lavoro di équipe con fisioterapisti, logopedisti, infermieri, oss e l’assistente social. Ha recuperato la posizione seduta e riesce a esprimersi anche se ancora non parla. Ma ci ha fatto capire che voleva sposarsi. È una cosa che non capita tutti i giorni ed è stata una grande spinta anche per lui al fine di recuperare il più possibile perché doveva essere in grado di pronunciare un sì chiaro, anche con la testa. I fisioterapisti hanno lavorato moltissimo per questo grande evento e Gabriele ce l’ha messa tutta.

La commozione della moglie

La moglie ha raccontato: “Ci conosciamo dal 1986, abbiamo avuto tre figli ma non ci siamo mai sposati. Poi mentre era qui in ospedale, per tre giorni ha cercato di chiedermi di sposarlo ma io, purtroppo, non riuscivo a capire. Poi mi ha preso la mano e mi ha fatto il segno dell’anello al dito. A quel punto gli ho chiesto ’ma tu mi vuoi sposare?’. Lui è scoppiato a piangere, io pure. Il fatto è che non era così semplice perché il via libera doveva arrivare dal giudice, che ha analizzato tutta la documentazione fornita dall’ospedale, poi online ha voluto vedere Gabriele. Io tremavo di paura e piangevo perché temevo dicesse di no e invece è arrivato il consenso.

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