Davide Begalli è accusato di aver investito e ucciso il 13enne Chris Abom nella notte del 31 luglio e di essere fuggito senza prestargli soccorso. Per questo motivo il 39enne attualmente sta scontando i domiciliari nella sua abitazione. Tuttavia, dalle ultime informazioni a riguardo, nella serata di ieri, 8 agosto, circa 30 persone si sono ritrovate fuori dalla casa dell’uomo per un vero e proprio raid punitivo. Per diverso tempo gli uomini alla porta di Begalli, armati di sassi e bastoni, hanno intimato il presunto pirata della strada ad uscire di casa.
“Stavo cambiando la stazione radio, credevo di aver preso un palo”. Si è giustificato così il 39enne arrestato per omissione di soccorso
“Esci fuori che ti ammazziamo”, sono le parole proferite nei confronti di Davide Beghelli durante il raid punitivo. Tuttavia, l’uomo che non è uscito di casa se l’è cavata solo con tanta paura. L’uomo che ha ucciso il 13enne lo scorso 31 luglio, in seguito all’arresto ha dichiarato di aver investito il ragazzo per via di una distrazione alla guida. “Stavo cambiando la stazione radio, credevo di aver preso un palo”. Tuttavia, secondo il gip, è impossibile che il 39enne non si sia accorto di aver investito la vittima. “Begalli ha mostrato spregio della vita umana e dovrà restare ai domiciliari per evitare che possa tornare alla guida”.
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Le parole dell’avvocato riguardo al raid punitivo contro Begalli
La spedizione punitiva in casa del presunto pirata della strada, Begalli, non ha avuto conseguenze. Sulla vicenda, però, è intervenuto anche il legale del 39enne che ha incolpato del raid punitivo nei confronti del suo assistito, la gogna mediatica alla quale l’uomo è stato sottoposto dall’opinione pubblica.