L’indagine della Guardia di Finanza di Milano dopo aver fermato alcuni soggetti, tutti di origine nordafricana, all’aeroporto di Linate
Valige, trolley e zaini pieni di soldi che i proprietari stavano portando all’estero senza saperne giustificare la provenienza. Migliaia di euro nascosti nelle borse. Questo è stato il segnale per la Guardia di Finanza di Milano che, dall’aeroporto di Linate, ha scoperto una rete di 39 individui che ricevevano il reddito di cittadinanza senza averne diritto. I furbetti sono tutti di origine nordafricana. L’indagine è stata avviata dopo controlli sulla circolazione transfrontaliera dei capitali.
L’ennesima truffa allo Stato questa volta sfiora il mezzo milione di euro. La tecnica è sempre la stessa: documenti contraffatti o false dichiarazioni. Così i furbetti continuano a percepire il sussidio proprio mentre il governo lo ha revocato a chi ha la possibilità di lavorare.
Migliaia di euro nascosti nelle borse: sgominata rete di 39 frodatori
Durante i controlli, i finanzieri hanno individuato diversi percettori del reddito di cittadinanza che erano in possesso di ingenti somme di denaro contante nascoste in valigie, zaini e cinture. Approfondendo ulteriormente le loro posizioni, le Fiamme Gialle hanno scoperto che avevano presentato domande per il sussidio in maniera irregolare. Erano stati utilizzati documenti e dichiarazioni false sulla composizione dei nuclei familiari e sui redditi.
Alcuni di loro sono proprietari di immobili dati in locazione o svolgevano attività imprenditoriali, nonostante ricevessero il reddito di cittadinanza. Inoltre, sono emersi casi in cui alcuni di questi soggetti utilizzavano beni intestati a persone decedute per trarne vantaggi economici.
Il danno accertato per le casse dello Stato è stato di 456milaeuro. Grazie all’intervento tempestivo degli investigatori e alla revoca immediata del sussidio da parte dell’INPS, sono stati evitati ulteriori 12mila euro di spese indebite.