Sono tre gli arresti per lesioni e rapina a seguito di questa vicenda: doveva essere una tranquilla serata estiva tra amici, ma si è trasformata in un incubo di sevizie e torture per un giovane a Roma
Quella che doveva essere una tranquilla serata si è trasformata in un incubo per un giovane ragazzo a Roma. Tre persone che si definivano suoi ‘amici’ hanno preso parte a una scioccante vicenda di rapimento e violenza, un festino con alcol e droga culminata in un tentativo di estorsione da 1.500 euro. I tre sono stati arrestati e adesso devono rispondere dell’accusa di sequestro di persona, lesioni e rapina.
Tutto ha avuto inizio il 1 agosto, quando la vittima è entrata nella casa di uno degli arrestati in via Giorgio Ghisi, a Tor Bella Monaca. I quattro hanno iniziato a consumare crack e cocaina, ma poi le cose hanno preso una brutta piega quando il giovane ha espresso il desiderio di andarsene. Inaspettatamente, i suoi ‘amici’ hanno iniziato a richiedere denaro: “O paghi 1.500 euro o da qui non te ne vai”, hanno minacciato. Il clima è diventato sempre più teso, e la situazione è degenerata.
Festino con alcol e droga, poi il sequestro con sevizie e torture
I tre sospetti hanno aggredito il giovane, infliggendogli schiaffi, calci e pugni. Successivamente, lo hanno spogliato e continuato a picchiarlo usando un mattarello e un asciugamano. Per evitare la fuga, gli hanno bendato gli occhi con nastro adesivo, costringendolo a passare la notte su una sedia. La vittima ha trascorso 24 ore sotto il loro controllo, in un incubo di terrore.
Il 2 agosto, finalmente, il ragazzo è riuscito a liberarsi dalla prigionia e ha chiesto aiuto disperatamente da una finestra. Una vicina di casa ha sentito le sue grida e ha chiamato i carabinieri. Le forze dell’ordine, arrivate nella palazzina, hanno abbattuto la porta d’ingresso e scoperto la drammatica situazione.
La vittima, soccorsa immediatamente, aveva il viso tumefatto, gli occhi pesti e la schiena livida a causa delle torture subite. Nel frattempo, i tre sospettati sono stati arrestati sul posto. Dovranno rispondere ora alle autorità giudiziarie.