Il 13enne Chris Obeng Abom avrebbe potuto essere salvato, se fosse stato soccorso tempestivamente
I carabinieri hanno identificato e fermato l’uomo alla guida dell’auto pirata che ha investito e ucciso il 13enne Chris Obeng Abom, nel cuore della Valpolicella, in provincia di Verona.
La giovane vittima stava tornando a casa dopo una serata trascorsa con gli amici, quando è stato investito da un’auto. Il conducente non si è fermato a prestare soccorso: nonostante i disperati tentativi dei medici, Chris è morto nella mattinata di ieri a causa delle gravi ferite riportate in seguito all’impatto.
Il pirata della strada, un uomo di 39 anni, con piccoli precedenti fra cui spaccio di stupefacenti e guida in stato di ebbrezza, è stato identificato dai militari.
Le videocamere di sorveglianza comunale e i detriti dell’auto ritrovati sul luogo della tragedia hanno permesso agli inquirenti di risalire all’identità dell’uomo.
“Guidavo io, ma non mi sono accorto di nulla”
Dopo aver analizzato attentamente le immagini, i militari hanno individuato l’auto, intestata a una donna di 64 anni, la madre dell’operaio 39enne.
L’uomo, nella giornata di ieri, l’aveva nuovamente usata per andare al lavoro in un cantiere edile della Valpolicella, come se nulla fosse accaduto.
Infatti, una volta intercettato dai carabinieri, l’operaio avrebbe ammesso di essere alla guida dell’auto, ma di non aver investito nessuno. Avrebbe riferito ai militari di non essersi accorto di nulla.
Intanto, il veicolo è stato sequestrato dai carabinieri di Negrar: presenta danni riconducibili all’incidente nel quale ha perso la vita il 13enne.
Dunque, il 39enne è stato denunciato in stato di libertà per i reati di omicidio stradale, fuga in caso di incidente e omissione di soccorso.
“Chris poteva essere salvato”
I medici della terapia intensiva e d’emergenza dell’azienda ospedaliera universitaria di Verona, che la notte scorsa avevano soccorso la giovane vittima hanno dichiarato che il 13enne poteva essere salvato, se solo fosse stato subito soccorso dopo l’incidente.
Infatti, il decesso dell’adolescente è stato causato da “arresto cardiaco per ipossia da schiacciamento“.
Dunque, prima di essere notato da un passante, il 13enne è rimasto a terra per un periodo di tempo che potrebbe essere risultato fatale.
In ogni caso, le cause dell’incidente sono ancora in fase di accertamento.
Secondo una prima ricostruzione, sembra che l’auto e il 13enne procedessero nella stessa direzione lungo la provinciale 12, in via San Vito.
Il pirata avrebbe travolto e ucciso Chris, prima di darsi alla fuga: l’uomo è stato identificato e denunciato.
Il commento di Zaia: “Quanto è accaduto è inaccettabile”
Appassionato di calcio, Chris avrebbe compiuto 14 anni a settembre: figlio di un operaio di un’azienda metalmeccanica in Italia da oltre 20 anni, lascia un fratello e una sorella.
Il governatore della regione Veneto Luca Zaia ha commentato la tragedia. “Se l’investitore si fosse fermato e avesse chiamato i soccorsi forse l’epilogo per questo ragazzo sarebbe stato diverso e magari oggi non saremmo qui a piangere l’ennesima giovane vita stroncata su una strada. Quanto accaduto è inaccettabile“, ha dichiarato Zaia.