Una storia lunga e tortuosa che si trascina da ben tre anni, come risulta nella denuncia presentata dal giovane barista venezuelano che ha fatto luce sulla vicenda.

A far scalpore è però l’identità dell’altro protagonista: un prete residente nel Basso Garda Bresciano, appartenente alla Diocesi di Verona.

Il racconto

Tutto sarebbe iniziato nel 2020, quando il giovane ha incontrato il prete su Grindr, un’app di incontri rivolta a un target specifico: quello maschile gay e bisessuale.

Secondo quanto riferito dal barista, il prete avrebbe chiesto una prestazione sessuale a pagamento, e il giovane, a causa delle difficoltà economiche, avrebbe accettato. Il primo incontro si sarebbe tenuto nell’appartamento del parroco, dove il giovane venezuelano avrebbe ricevuto 600 euro per il rapporto sessuale.

La separazione e le minacce

Questi incontri sarebbero poi proseguiti altre tre volte, con ulteriori pagamenti effettuati tramite bonifico. Successivamente, i due si sarebbero separati per circa un anno, ma nel 2023 il prete avrebbe ricontattato il giovane, sempre attraverso l’app grazie alla quale i due si erano incontrati.

La prima volta, il prete avrebbe consegnato un assegno da 800 euro, ma la seconda volta, in cui il giovane avrebbe dovuto ricevere 400 euro, il pagamento non è mai avvenuto.

Nonostante la mancanza di pagamento, i due si sarebbero incontrati di nuovo la scorsa primavera in un residence sul lago.

Mi ha richiamato dicendomi di andare da lui e di trascorrere una notte per 1.200 euro ed in più mi avrebbe ridato gli arretrati” racconta il 31enne. “Ci siamo visti in un residence, io ho bevuto alcolici e lui ha fumato crack. Gli ho chiesto di darmi subito i soldi, ma mi ha detto che mi avrebbe mandato il bonifico successivamente.

Inoltre, sembra che durante quest’ultima occasione, il prete abbia minacciato il giovane attraverso tre messaggi audio inviati sull’app “Grindr”. “Mi ha detto di essere prudente nei movimenti. Ha ribadito di guardarmi intorno e di non farmi ingolosire dal denaro.

La denuncia e le indagini

A questo punto il giovane si è deciso a denunciare l’uomo alle forze dell’ordine per minacce.

Da quel momento, le autorità hanno iniziato le indagini per fare luce sulla vicenda, esaminando i messaggi e le registrazioni audio fornite dal giovane barista venezuelano.

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