L’errore di comunicazione tra l’ospedale e la struttura d’accoglienza dove l’uomo era degente. Accade a Campobasso, ma la famiglia è a Torino: 900 km di viaggio per scoprire che il loro caro era ancora vivo

La storia sembra uscita da una commedia teatrale, ma purtroppo è tutto vero. Un intreccio di eventi incredibili e inaccettabili errori di comunicazione. Protagonista la famiglia di un anziano di Torino. Una vicenda che ha destato molta ilarità, ma che lascia un retrogusto amaro. Un anziano che ‘muore e risorge’, in una vera tragicommedia che si è consumata a Campobasso, nel Molise.

Tutto ha avuto inizio il mercoledì 19 luglio, quando la famiglia riceve una telefonata da una struttura per anziani: il padre era stato colto da un malore. L’anziano è stato trasportato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. A mezzanotte e mezza del giorno successivo che la struttura viene avvisata del decesso dell’uomo e informa la famiglia, che vive a Torino, della triste notizia. La figlia del defunto e suo marito partono immediatamente per raggiungere Campobasso e iniziano a contattare l’agenzia funebre per organizzare la camera mortuaria e l’affissione dei manifesti funebri. Manifesti che vengono prontamente affissi in diverse zone della città, con l’indicazione del funerale che si sarebbe dovuto svolgere la mattina successiva. Fino a qui, tutto sembra normale.

Anziano ‘muore e risorge’: la famiglia parte da Torino per il Molise

La situazione prende una piega inaspettata quando la coppia, ormai prossima a raggiungere il capoluogo molisano, riceve una telefonata da altri parenti che si erano recati al Cardarelli. E qui l’incredibile rivelazione: il loro caro è ancora vivo. La scoperta è avvenuta quando, dopo diverse ore, la camera mortuaria non era stata ancora allestita e i familiari, preoccupati, hanno chiesto il certificato di morte per sbrigare le pratiche burocratiche. La risposta che hanno ricevuto è sconvolgente: l’uomo non è morto. Il defunto in questione è un’altra persona che si trovava nello stesso momento al Pronto Soccorso, proveniente anch’essa da una struttura per anziani.

Gli attori inconsapevoli di questa tragicommedia dal titolo ‘Anziano muore e risorge’ sono ripartiti il giorno dopo per Torino. E hanno lasciato solo un breve commento: “È una vicenda vergognosa”, seguito dalla chiosa finale: “E poi dicono che non bisogna credere ai miracoli”. Inevitabile l’amaro in bocca. Alla vicenda si aggiungono, infatti, le spese sostenute per il viaggio e per l’affissione dei manifesti funebri. Una volta scoperto il “falso”, le pompe funebri sono state prontamente avvisate e hanno coperto i manifesti che annunciavano la morte di una persona ancora viva. Persino l’amministratore del condominio aveva affisso un manifesto davanti all’edificio, che poi è stato rimosso dai familiari stessi.

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