Intorno alle 22 e 30 di qualche giorno fa uno strano rumore ha turbato la tranquillità della struttura per anziani Cesare Benedetti di Mori, vicino Trento: gli operatori hanno infatti sentito suonare un campanello di allarme e si precipitano nella stanza di uno degli ospiti, un uomo di 92 anni.

L’uomo si è scusato e ha chiesto di poter guardare la tv per un po’: no, quella sera proprio non riusciva a dormire.

Di fronte a una richiesta all’apparenza così innocua, un operatore ha deciso di accontentarlo, accompagnandolo nella sala con il televisore. L’attempato vecchietto allora si è accomodato sulla poltrona, senza lasciar trasparire il piano che in quel momento si era già formato nella sua mente: la fuga.

La fuga e i cuscini

A mezzanotte, dopo un nuovo giro di controllo, l’Oss non trova più il 92enne.

Poi lo cerca in camera, vede che nel letto c’è una sagoma apparentemente umana e si tranquillizza.

Non può sapere che l’anziano, invece, ha sistemato dei cuscini sotto alle lenzuola ed è scappato nella notte.

L’uomo, nel frattempo, è uscito dalla casa di riposo, ha oltrepassato una recinzione che delimita la struttura e ha proseguito la sua fuga attraversando il parco comunale adiacente: tutto documentato dalle telecamere della zona.

Dopo un po’ però il personale capisce di essere stato raggirato e dà inizio alle ricerche.

La resistenza e la resa

La fuga del 92enne aveva una meta ben precisa: la sua casa.

L’anziano si è infatti barricato nella sua abitazione minacciando di ferirsi con una motosega: dopo ore di dialoghi infruttuosi, le forze dell’ordine hanno deciso di forzare una finestra ed effettuare il blitz, concludendo fortunatamente nel migliore dei modi una vicenda che avrebbe potuto avere conseguenze molto più gravi e che per ore ha tenuto con il fiato sospeso sia i familiari del pensionato che il personale della casa di riposo.

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