Una notizia che ha scosso il mondo dell’alpinismo arriva dalla Tofana di Rozes, massiccio montuoso situato nelle Dolomiti, sopra Cortina d’Ampezzo.
Il corpo senza vita di Diego Zanesco, guida alpina della Val Badia con trent’anni di esperienza, è stato recuperato nella mattinata successiva a lunghe operazioni di ricerca svolte dalle squadre di soccorso alpino di Cortina.
La dinamica
Secondo quanto emerso, l’uomo si trovava a scalare una parete in solitudine, una pratica a cui era solito dedicarsi senza l’utilizzo di protezioni, quando è caduto all’improvviso.
L’allarme è stato dato la sera del 30 luglio da un amico preoccupato che non riusciva a mettersi in contatto con Diego e non aveva notizie sulla sua posizione. La scoperta del suo furgone nel parcheggio del Rifugio Dibona, con il cellulare rimasto all’interno, ha fatto sorgere il timore di un possibile incidente.
Chi era Diego Zanesco
Originario dell’Alto Adige, 62enne, Zanesco aveva creato la sua azienda, “Enrosadira”, che gode di grande popolarità tra i turisti stranieri. Il nome dell’azienda derivava da un fenomeno unico e suggestivo delle Dolomiti: l’enrosadira, ovvero il mutare dei colori delle rocce, che al tramonto assumono una magica colorazione rosa e viola.
Solo pochi giorni fa Zanesco aveva accompagnato in montagna il regista americano Oliver Stone e sua moglie.
Sul suo sito internet, nella sezione della presentazione personale, si può leggere: “Sono una guida alpina da molti anni. In tutti questi anni ho scalato con molti principianti, scalatori avanzati e alcuni alpinisti davvero famosi. Avrei molte storie da raccontare, ma è meglio scalare di più e parlare di meno“.
