Il giornalista d’inchiesta sarebbe morto a causa di un collasso cardiopolmonare

Nel pomeriggio di ieri, è stata eseguita l’autopsia sul cadavere di Andrea Purgatori, il giornalista, sceneggiatore e conduttore televisivo scomparso a causa di quella che era stata definita una “malattia fulminante“, a Roma, lo scorso 19 luglio.
Tuttavia, i familiari del 70enne avevano presentato un esposto alla Procura, per chiarire la reale casua del decesso.
Dall’esame è emerso che il tumore ai polmoni gli ha causato un collasso cardiopolmonare, che lo ha stroncato.
Inoltre, è stata anche effettuata una tac, nell’ambito degli accertamenti disposti dalla procura di Roma in seguito all’esposto dei familiari del giornalista.
L’autopsia ha infine evidenziato un ispessimento al cervello di Purgatori.

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A settembre nuovi esami

All’esame hanno partecipato anche i consulenti nominati dalle parti, in totale sei tra medici legaliradiologi anatomopatologi.
Inoltre, il pubblico ministero aveva convocato 12 persone tra amici, parenti e medici che si sono occupati delle condizioni di salute del giornalista scomparso. L’obiettivo è quello di ricostruire gli ultimi mesi di vita di Purgatori, che aveva iniziato ad accusare sintomi di spossatezza.
Una delle ipotesi sul tavolo era che il 70enne potesse avere contratto un’infezione.
Tuttavia, i periti avrebbero escluso l’infezione tra le cause del decesso, come riporta Il Corriere della sera. La conferma definitiva arriverà fra alcune settimane.
Infatti, dalle analisi è emerso che sarà necessario un approfondimento, già fissato al prossimo 6 settembre.

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