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Granchi blu invadono le coste italiane: “Un cataclisma, distruggono tutto”

invasione di granchi blu

invasione di granchi blu

“È un danno all’ecosistema e all’economia della pesca di proporzioni incalcolabili. Chiediamo che venga disposto da subito lo stato d’emergenza”, implorano i pescatori

La laguna di Orbetello e tutta la costa invasa dai granchi blu. Una specie aliena, priva di predatori in natura, che divora tutto quello che trova. Lancia l’allarme Andrea Bartoli, vicepresidente e referente pesca Confcooperative Fedagripesca Toscana. “Stiamo assistendo impotenti ad un cataclisma. È un danno all’ecosistema e all’economia della pesca di proporzioni incalcolabili. Chiediamo che venga disposto da subito lo stato d’emergenza”.

“I pesci d’allevamento – continua Bartoli – rischiano di essere decimati in poco tempo, ma è a forte rischio anche tutta la costa. Stanno devastando un habitat in cui non sono nati, perché non sono tipici del Mediterraneo, ma dentro al quale sono proliferati”.

Questi crostacei, provenienti dall’oceano Atlantico e giunti nella laguna tramite le stive delle navi, stanno causando danni significativi all’ecosistema locale, in particolare minacciando la sopravvivenza di specie come le vongole.

Granchi blu ovunque, il governo italiano interviene

Il governo italiano ha autorizzato il prelievo forzato di questi granchi come misura di autodifesa per proteggere il prodotto locale e le regioni coinvolte hanno richiesto un tavolo tecnico urgente per affrontare la situazione. L’eventuale stato di calamità naturale permetterebbe l’accesso a fondi per la ricerca e l’osservazione del fenomeno da parte dei ricercatori.

Il problema rappresentato da questa invasione di granchi blu è complesso e difficile da risolvere completamente. Il loro tasso di riproduzione è molto elevato, il che rende difficile estirparli completamente dall’ecosistema. Gli esseri umani sono attualmente l’unico predatore di questi granchi e, paradossalmente, alcune attività culinarie hanno iniziato a includerli nel menu, data la loro abbondanza.

È essenziale che venga intrapresa un’azione congiunta da parte delle istituzioni, dei ricercatori e delle comunità locali per gestire questa situazione in modo responsabile e sostenibile, per preservare l’equilibrio dell’ecosistema e proteggere le specie autoctone. La ricerca scientifica può svolgere un ruolo fondamentale nell’affrontare questa problematica e nel trovare soluzioni a lungo termine.

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